Cronaca nera

La cassetta "sadomaso" e la pornostar: il mistero sulla registrazione di Emanuela Orlandi

Un audiocassetta misteriosa e due documenti che potrebbero rappresentare un depistaggio: sono ancora molti i punti oscuri nella scomparsa di Emanuela Orlandi

La cassetta "sadomaso" e la pornostar: il mistero sulla registrazione di Emanuela Orlandi

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Tutto falso oppure no? Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi presenta da sempre contorni foschi a causa dei numerosi presunti depistaggi. Alcuni si sono rivelati solo atti di mitomania, altri potrebbero essere indagati, dato che oggi il Vaticano ha aperto un’inchiesta sul caso. La trasmissione “Chi l’ha visto?” ha preso in esame alcuni di questi presunti depistaggi: dalla cassetta lasciata all’Ansa nel luglio 1983 alla cosiddetta pista inglese.

L’audiocassetta

Nel giallo di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983 c’è un’audiocassetta che potrebbe rivelarsi cruciale. Questa audiocassetta è in realtà la seconda che fu lasciata alla famiglia della giovane, la prima pare sarebbe stata abbandonata e prelevata da membri del Vaticano: il condizionale in questi casi è d’obbligo, perché questa prima cassetta non è mai stata trovata. Tanto più che secondo gli inquirenti la seconda cassetta, ricevuta nella sede Ansa di Roma, conteneva solo spezzoni di film porno, mentre la famiglia è convinta che in alcuni punti la voce potrebbe essere quella di Emanuela Orlandi.

A “Chi l’ha visto?” i telespettatori si sono lanciati diverse ipotesi, come tale Axel, che si è occupato di ripulire l’audio e quindi sostituire la verosimiglianza della frase “Dio che mi lasci dormire adesso” contenuta nella cassetta in “Dove mi lasci dormire adesso?”. Un altro spettatore ha affermato di avvertire nel nastro un uomo che parla con intonazione napoletana dire: “Chi è questa poveretta?”.

Il giornalista Francesco Paolo Del Re ha ascoltato i pareri di due esperti. La prima è la pornostar, oggi produttrice, Jessica Rizzo, che è apparsa molto turbata mentre veniva riprodotto l’audio: “A me non sembrano tanto grida di piacere. O è un film sadomaso… Io ho fatto 250 film, ma c’erano più grida di piacere, poi mentre si gioca, ci si diverte, scappano anche delle parole, a volte spinte. Qui avverto qualcosa di lugubre, non di eccitante”. Si trattava di un video sadomaso - o meglio uno snuff movie - oppure la cassetta è autentica?

È stato intervistato inoltre il critico cinematografico Marco Giusti, che ritiene che il sonoro di un film porno dell’83 dovrebbe essere più chiaro, ed esclude si tratti di un horror. Piero Orlandi, presente in trasmissione, ha ricordato che secondo gli analisti del Sismi la seconda cassetta sarebbe autentica e ci sarebbe un’altissima probabilità che la voce sia di Emanuela Orlandi.

La pista inglese

Ci sono due documenti che potrebbero rappresentare un presunto depistaggio ma che fanno interrogare l’opinione pubblica: Emanuela Orlandi è rimasta viva dopo la sua scomparsa e ha soggiornato in Inghilterra?

Uno di questi documenti è una lettera in cui l’arcivescovo di di Canterbury dal 1991 al 2002 George Carey avrebbe chiesto un incontro al cardinale Ugo Poletti - lo stesso che approvò la sepoltura a Sant’Apollinare per Enrico “Renatino” De Pedis della Banda della Magliana - per parlare di Emanuela Orlandi. Ma questo documento non è su carta intestata e un parente di Carey ha sottolineato come sia scritto in un pessimo inglese, impossibile che l’arcivescovo si sia espresso così.

L’indirizzo in cui Poletti avrebbe soggiornato, secondo quanto riportato in questo documento, assomiglia a un’altro che compare in una presunta nota spese. In questa nota spese sarebbero attestati dei costi di soggiorno per Emanuela Orlandi, con tanto di parcelle mediche (tra cui quella di un ginecologo), e un’ultima voce che lascerebbe pensare al trasporto di una salma da Londra in Vaticano.

Il Vaticano ha smentito la veridicità della nota spese e in effetti, in base ad alcuni refusi presenti, sembra un falso prodotto in epoca successiva all’adozione dell’euro.

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