
Una donna uccisa in uno scantinato, versioni dei testimoni spesso contraddittorie, una relazione extraconiugale e il mistero delle voci registrate da una telecamera. Il prossimo 16 luglio scadranno i termini di fase per la detenzione di Louis Dassilva, attualmente unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, la donna assassinata a coltellate in un condominio di via del Ciclamino a Rimini la sera del 3 ottobre 2023.
A 19 mesi dal delitto, il programma Incidente Probatorio, condotto da Gabriele Raho su Canale 122 Fatti di Nera, ha fatto il punto sull’inchiesta, con collegamenti dal luogo del delitto e il parere di esperti, in una vicenda seguita passo dopo passo tra poche certezze e molti dubbi, con possibili nuovi colpi di scena all’orizzonte. “Dassilva chi vuole proteggere? E da cosa si vuole proteggere? Che prezzo sta pagando? Questo suo silenzio è davvero assordante. Credo ci possa essere una trama relazionale tra tutte le persone coinvolte”.
Così il professor Sergio Caruso, docente Unicusano e criminologo, che ipotizza un’alterazione della scena del crimine e un’azione corale, con depistaggi diretti e indiretti per fornire false piste agli inquirenti. Mancano ancora l’arma del delitto e un movente chiaro. “Non si tratta di un omicidio d’impeto, ma di una chiara premeditazione e di un preciso intento omicidiario. Ogni persona è coinvolta nelle relazioni con la vittima e con l’indagato”, sottolinea Caruso.
Con le indagini chiuse, si attende una svolta verso il processo. Dassilva, cittadino senegalese, arrestato meno di un anno fa, si è sempre professato innocente, sostenendo che i testimoni – tra cui Manuela Bianchi, nuora di Pierina e sua amante – mentano. I suoi legali hanno presentato la quinta richiesta di incidente probatorio in un anno e mezzo, puntando sul filmato della telecamera nel garage, per captare eventuali parole o rumori utili a chiarire la dinamica.
Nei prossimi giorni si chiuderà anche l’incidente probatorio per accertare il colore della pelle di un ignoto ripreso dalla telecamera di una farmacia quattro minuti dopo l’omicidio. Le indagini si sono concentrate sulla figura di Manuela Bianchi, indagata per favoreggiamento e coinvolta sentimentalmente con Dassilva: la morte di Pierina sarebbe stata motivata dal timore che emergesse la relazione extraconiugale tra i due, mentre proprio la mattina del delitto il marito di Manuela, Giuliano Saponi, era stato vittima di una misteriosa aggressione. L’impianto accusatorio si basa soprattutto sulle dichiarazioni di Manuela Bianchi, ritenute importanti e credibili.
“Sarà un processo indiziario – osserva l’antropologa Tiziana Ciavardini – e, se esiste un presunto favoreggiamento, sarebbe necessaria una confessione di Dassilva che coinvolga eventuali complici: se è stato lui materialmente, sicuramente ci sono altri soggetti coinvolti e gli indizi potrebbero non bastare. Resta strano che lui non parli”. Bianchi ha cambiato più volte versione: prima avrebbe detto di aver scoperto il corpo della suocera da sola, poi di essersi spostata da un vicino per chiedere aiuto, infine che la richiesta di soccorso fosse partita da Dassilva.
Le indagini non hanno ancora escluso che entrambi fossero presenti sul luogo del delitto. In seguito, l’ex amante di Dassilva è diventata la sua principale accusatrice, mentre lui chiede di revisionare il video. Secondo i periti, si sentirebbe la parola “calma” prima delle coltellate, e anche una voce femminile che pronuncia la parola “buona”, compatibile con quella di Manuela Bianchi. Per Mauro Valentini, scrittore e giornalista, “bisogna capire se Dassilva voglia coinvolgere altri. In quel condominio, su quel pianerottolo, non possono non sapere. O sono tutti estranei, oppure tutti sanno cosa sia accaduto quella sera.
L’omicidio è una storia corale e, con gli elementi emersi, per Pierina vedo allontanarsi la possibilità di giustizia. Non sono credibili le versioni dei testimoni: qui si nasconde qualcosa di più serio. Il vero movente – secondo Valentini – è ciò che fa tacere Dassilva. Non credo sia legato solo alla storia d’amore con Bianchi, potrebbe esserci altro, forse collegato al tentato omicidio di Giuliano Saponi”. Intanto, la Procura di Rimini ha chiuso le indagini e Dassilva si avvia verso il processo. Movimenti di protesta sostengono la sua innocenza, negando ogni responsabilità nell’omicidio di Pierina Paganelli.