
I punti chiave
Martina Carbonaro aveva 14 anni e viveva con i suoi genitori ad Afragola, in provincia di Napoli. Era appassionata di musica e gli amici la descrivono come "una ragazza solare e piena di vita". Lunedì sera era uscita di casa per andare a prendere un gelato in compagnia di un'amica. Attorno alle 20.30 ha contattato la madre per dirle che sarebbe rientrata a breve, ma non è stato così. Da quel momento il suo telefono ha smesso di squillare. Dopo ore di vana attesa, e la denuncia di scomparsa da parte dei familiari, la scoperta agghiacciante: il corpo senza vita della ragazzina è stato ritrovato in un armadio all'interno di un edificio abbandonato accanto allo stadio Moccia di Afragola. Ad ucciderla sarebbe stato l'ex fidanzato, Alessio Tucci, che avrebbe ammesso le proprie responsabilità ed ora è in stato di fermo.
La lettera d'amore sui social
Come ogni ragazza della sua età, Martina condivideva pensieri e parole sui social. Due mesi fa aveva postato su Facebook una lunga lettera d'amore per il suo fidanzato, Alessio: "Caro amore mio, lo so dico sempre le stesso cose ma sai che nonbrava con le parole specialemente con te. Ma nel profondo del mio cuore sto cambiando per te per essere una persona migliore che avrai accanto, per starti accanto giorno dopo giorno, sei la persona che voglio sposare, sei la persona con cui voglio invecchiare. Sei la persona con cui voglio creare una famiglia. Vedermi sposare l'uomo della mia vita, lo so forse non crederai a queste parole, perché ti ho ferito in passato, lo so bene che ho sbagliato soprattutto a non farti più a credere a me. Ti ho fatto perdere la fiducia in me, ma cercherò di farti fidare di me giorno dopo giorno anche quando avrai paura e non vorrai ma ci vorrà del tempo e lo so amore mio però io ti prometto che... ti amerò anche quando nessuno dei due lo farà, anche quando saremo arrabbiato confusi e "delusi", io ti prometto che ti amerò sempre. Se mi chiedessero cosa mi piace di te penso che non saprei da dove iniziare per formulare una risposta. Inizierei a raccontare del potere dei tuoi occhi di farmi tremare il cuore e l'anima, passerei alla forza del tuo sorriso che magicamente fa passare ogni male, arriverei alla dolcezza del tuo petto su cui mi appoggio per sentire il tuo calore e il tuo cuore e alle tue braccia che ogni volta mi prendono e mi stringono a te".
Il ricordo dell'insegnante
La drammatica notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, gettando nello sconforto amici e conoscenti della vittima. Incredula e sotto choc, una delle insegnanti di Martina ha postato un lungo messaggio sui social: "Noi scherzavamo sempre. - ricorda la professoressa Caputo - Non l’accetto, non ci posso credere e invece è arrivata la notizia della tua morte. Porterò per sempre nel cuore il tuo volto, la tua voce, la tua presenza in aula. E porterò anche questo dolore, trasformandolo in un impegno ancora più forte per educare al rispetto, all’uguaglianza, alla libertà. Avevi solo 14 anni. Avevi diritto alla vita, ai sogni, ai primi amori, alle risate tra i banchi. Invece sei stata strappata via. Brutalmente. Ingiustamente. Silenziosamente". Poi la tristezza lascia posto a un'amara riflessione: "Come docente mi sento tradita. Da una società che non sa proteggere le sue ragazze. Da un sistema che ancora oggi tollera, minimizza, giustifica la violenza. Ci insegnano a spiegare il rispetto, ma non ci danno gli strumenti per garantirlo fuori dalle mura della scuola. E la delusione è immensa.
Perché ogni volta che perdiamo una ragazza, perdiamo una parte del nostro futuro. Perdere un’alunna così è come perdere una figlia. Come se mi avessero strappato un pezzo dell’anima, senza spiegazione". Infine, l'ultimo saluto: "Ciao Martina riposa in pace".