Cronaca nera

La aggredisce in un parco per violentarla: straniero uccide una 60enne

A fermare la furia dell'uomo l'intervento di alcuni residenti, ma ormai era troppo tardi

Rovereto, la aggredisce in un parco per violentarla: straniero uccide una 60enne

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Choc a Rovereto, senzatetto straniero picchia 60enne per violentarla. La donna è morta

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Orrore a Rovereto (Trento), dove una donna di 61 anni, è morta dopo essere stata brutalmente aggredita da un senzatetto in un parco della zona. Il soggetto, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato, ma fra la comunità permane lo sconcerto per la violenza della vicenda.

L'aggressione di notte

Il fatto nella tarda serata di ieri, sabato 5 agosto. Secondo quanto riferiscono gli inquirenti incaricati di condurre le indagini, la 61enne Iris Setti stava percorrendo uno dei sentieri del parco pubblico Nikolajewka di Rovereto, quando si è imbattuta nel suo aguzzino. La donna si stava recando sul Lungo Leno per raggiungere la madre, bisognosa di cure.

Le dinamiche della terribile vicenda sono ancora da ricostruire, ma pare che alla base dell'aggressione ci sia stata l'intenzione del soggetto di abusare sessualmente della donna. Le urla disperate della 61enne hanno richiamato l'attenzione di alcuni residenti che abitano nei pressi del parco. Gli inquilini di un condominio si sono affacciati alle finestre, trovandosi davanti agli occhi l'orribile scena. La vittima si trovava a terra, con i pantaloni già abbasstati, mentre l'aggressore infieriva su di lei, colpendola al volto come una furia. Chiaramente, sentendosi osservato da altre persone, il soggetto ha abbandonato la donna ed è scappato, mentre qualcuno provvedeva invece a contattare le forze dell'ordine.

L'allarme è stato dato intorno alle 22.30. Sul posto si sono precipitati i carabinieri della stazione locale, che si sono messi immediatamente alla ricerca del responsabile.

I soccorsi e l'arresto

A raggiungere la zona, anche gli operatori sanitari del 118, che hanno trovato la 61enne in gravi condizioni. La donna è stata trasportata di corsa al pronto soccorso dell'ospedale di Trento. Quanto al responsabile, questi è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri, si tratta di un 40enne straniero senza fissa dimora, già noto alle autorità locali.

Purtoppo, nonostante il tempestivo intervento dei medici, non è stato possibile fare nulla per la donna, che è deceduta in ospedale a causa delle ferite riportate. L'accusa nei confronti dello straniero senzatetto, dunque, è quella di omicidio. La procura della Repubblica, che sta coordinando l'attività investigativa dei carabinieri, ha disposto ulteriori accertamenti sulla dinamica dei fatti.

Le reazioni

"Si tratta di un fatto gravissimo a prescindere che a commetterlo sia stato uno straniero senza fissa dimora. Però questo è il Paese dell'infermità per Mauro Rozza, che ha ucciso la moglie con 66 coltellate pagando solo con tre anni in Opg e una volta fuori ha truffato per milioni di euro una disabile, e di Gianluca Paul Seung, che ha ucciso la povera dottoressa Capovani a Pisa e che potrebbe avere qualche infermità o seminfermità. Questo è il Paese delle infermità farlocche che hanno purtroppo reso impuniti criminali e assassini", è stato il duro commento di Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera e presentatore della proposta di legge di modifica degli artt 88 e 89 del codice penale che disciplinano l'infermità e la seminfermità mentale.

"Siamo provati per il dolore infinito che una tragedia come questa provoca ma allo stesso tempo vogliamo capire cosa non ha funzionato", ha dichiarato Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, ai microfoni di Ansa. "Io non voglio accusare nessuno, il dolore della comunità è profondissimo. Ma, allo stesso tempo, abbiamo bisogno di capire. Di fare domande alle quali devono essere date risposte, cioè che cosa in un sistema non funziona. L'altra volta l'aggressore era stato immobilizzato in pieno giorno e si era riusciti a contenerne la furia. Quindi non possiamo immaginare che ci si limiti ad esprimere il dolore: c'era stato un precedente che dobbiamo capire se poteva evitarci quanto accaduto.

Qui non c'entra il luogo in cui è successo o l'ora, ma lo stato di questa persona, che era conosciuta", ha affermato.

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