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Claudio suicida negli Usa dopo 3 giorni nella “stanza bianca”. La tutor: “Minacce di tagliarsi? Lol”

Claudio Mandia si è tolto la vita negli Usa. I genitori chiedono verità, anche alla luce di risvolti e misteri che continuano a emergere

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
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Quella di Claudio Mandia è una vicenda che allarmerebbe qualunque genitore i cui figli studiano all’estero, una storia quasi paradigmatica sul modo in cui fattori quotidiani e comuni come l’istruzione possano essere vissuti in situazioni differenti. Il giovane, originario di Battipaglia, si è infatti tolto la vita tra il 16 e il 17 febbraio 2022, alla vigilia dei suoi 18 anni, mentre era alla Ef Academy di Thornwood, nei pressi di New York.

Claudio era uno studente molto brillante e impegnato, ma poco prima dei fatti aveva avuto un po’ di problemi contingenti con lo studio. Durante una prova di matematica sarebbe stato colto a copiare, infrangendo così le regole della scuola sul plagio. La punizione però è apparsa ai genitori Mauro Mandia e Elisabetta Benesatto, che si sono rivolti a “Chi l’ha visto?”, eccessiva: non solo l’espulsione, ma soprattutto la permanenza in "isolamento" - sebbene la scuola neghi che si possa definire in questo modo - in una cosiddetta “camera bianca”, una stanza spoglia in cui avrebbe visto la sorella un ultima volta sulla soglia della porta, senza poterla abbracciare.

A marzo 2021 la sua tutor avrebbe scritto una mail a una docente: “Ho appena avuto una conversazione con Claudio […] È preoccupato di essere espulso da scuola e ha espresso pensieri suicidi come conseguenza di ciò”. Stando alla mail, il giovane avrebbe affermato di avere “lame di rasoio nella mia stanza” e che sarebbe tornato a casa ma “non sul sedile del passeggero”. La minaccia era stata definita “non credibile”, ma sarebbe stato avvertito il comitato disciplinare, dopo aver consultato l’infermiera della scuola, come riporta il Corriere della Sera.

Secondo la famiglia, le misure di protezione adottate dalla scuola non sarebbero state sufficienti. A ottobre 2021 una docente avrebbe ricevuto un messaggio in cui veniva informata dei presunti propositi autolesionistici di Claudio, messaggio a cui avrebbe risposto con “Claudio ha minacciato di tagliarsi? Lol, mi sono perduta tutto questo”. Lol è l’acronimo di “lots of laugh”, ovvero ridere a crepapelle, come ha sottolineato il legale dei Mandia George Bochetto. La donna tuttavia si sarebbe giustificata parlando di un “errore di ortografia o da correzione automatica”.

D’altra parte, da sempre, la scuola nega qualunque addebito di responsabilità, tanto che alla trasmissione di Rai 3 avrebbe spiegato che sarebbe “falsa qualsiasi affermazione secondo cui Claudio avrebbe fatto ripetuti riferimenti all’autolesionismo”. Anche in merito al presunto isolamento, l’istituto precisa che Claudio sarebbe stato “assistito mentre attendeva la famiglia per tornare a casa”.

Il tribunale di Westchester ha deciso di non procedere penalmente contro la scuola, ma i Mandia stanno conducendo una battaglia legale sul fronte civile, anche perché sembra che alcuni assistenti avrebbero visto dei lividi sul collo dello studente e inoltre Claudio sarebbe stato in possesso di una cassetta degli attrezzi della quale i supervisori non sarebbero stati

informati (in un video si vede un compagno consegnargli qualcosa, ma la ripresa è sgranata per avere certezze in tal senso). “Vogliamo che ciò che è successo a Claudio non accada più”, è il commento dei genitori.

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