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Emanuela Orlandi, ecco perché la lettera anonima potrebbe essere la "chiave del rebus"

Dal ruolo dello zio agli appuntamenti di Mario Peruzy: ecco quali sono gli elementi su cui si sta studiando per venire a capo del caso

Emanuela Orlandi, ecco perché la lettera anonima potrebbe essere la "chiave del rebus"
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Il caso di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana di 15 anni scomparsa a Roma il 22 giugno 1983, è sempre più dibattuto. Recentemente si sta ripercorrendo la pista familiare: in particolare, i fari si sono riaccesi sulla figura dello zio materno, Mario Meneguzzi.

L'uomo, e l'ambiente di potere che lo circondava, è la nuova ipotesi degli inquirenti, potrebbe essere coinvolto nella sparizione. Un'ipotesi che si è parte dopo la ricezione di una lettera anonima in cui veniva menzionato proprio Meneguzzi e un suo superiore, Mario Peruzy, direttore del settore Amministrazione e Patrimonio della Camera dei Deputati. Entrambi, dunque, potrebbero essere la chiave di un mistero che va avanti da oltre 42 anni. Stando a quanto riportato da Repubblica, lo scorso 14 maggio 2024 gli inquirenti hanno convocato Renata Improta, vedova di Peruzy, proprio per porle alcune domande. A ciò si è accompagnata anche la perquisizione della casa di Torano di Meneguzzi.

Lo stesso Massimo Giletti sta seguendo questa via nel suo programma Lo stato delle cose. Notizia di oggi che il giornalista è stato aggredito in centro a Roma mentre stava cercando di intervistare un ex agente dei servizi segreti.

Ma quali sono le notizie più recenti? Peruzy compare nei verbali del 30 agosto 1983. Natalina Orlandi, sorella maggiore di Emanuela, e Andrea Mario Ferraris, fidanzato di lei, riferirono che la donna, all'epoca stenodattilografa a Montecitorio, aveva ricevuto avance da parte di Peruzy. Natalina denunciò anche di aver subito delle molestie verbali da parte dello zio Mario Meneguzzi. Andrea Mario Ferraris affermò che la fidanzata gli aveva riferito di essere stata oggetto di attenzioni da parte di entrambi gli uomini.

A rendere ancor più incandescente questa pista è stata poi la lettera anonima giunta agli inquirenti nel 2024.

La missiva indicava Meneguzzi come "la chiave del rebus per trovare Emanuela". Mario Peruzy, invece, veniva definito come "l'uomo forte del ramo parlamentare". Meneguzzi sarebbe stato il suo "braccio destro".

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