Cronaca nera

"L'abbiamo affogata". Marzia Capezzuto sarebbe stata torturata per la pensione

Marzia Capezzuti sarebbe stata torturata e uccisa. Spunta una testimonianza secondo cui alla giovane sarebbe stato fatto ingoiare un mozzicone di sigaretta

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"

Il quadro di ciò che si presume, in attesa del processo, abbia subito Marzia Capezzuti si fa sempre più inquietante. Dopo i tre arresti di ieri, eseguiti dai carabinieri autorizzati dalla procura di Salerno, si scopre qualcosa in più sulla videochiamata che avrebbe avuto per gli inquirenti il valore di una confessione per omicidio e occultamento di cadavere.

La videochiamata è avvenuta tra due dei figli della coppia arrestata, Barbara Vacchiano e Damiano Noschese. Si tratta di Anna e del 15enne che ieri è stato tratto in arresto e destinato a una struttura carceraria per minorenni. Durante la videochiamata, l’adolescente avrebbe detto alla sorella, che gli chiedeva che fine avesse fatto Capezzuti: “L’abbiamo affogata”. Tradotto, dall'italiano regionale campano, "L'abbiamo soffocata".

Nella videochiamata manca l’audio, ma la procura ha provveduto a una perizia labiale. Anna sembra infatti dire al fratellino, in lacrime: “Tu sei piccolino, non hai fatto niente”. Il giorno dopo la videochiamata gli inquirenti hanno setacciato il bosco di San Benedetto e i suoi dintorni, scoprendo il corpo di Capezzuti in un casolare abbandonato. È stato predisposto l’esame del Dna come ulteriore conferma, ma all’interno del casolare c’era un’impronta e un dente spezzato appartenuto alla donna.

La stessa Anna ha confessato a “Chi l’ha visto?” di un episodio cui avrebbe assistito e che Capezzuti avrebbe subito: “L’orco cattivo le ha fatto mangiare il mozzicone di sigaretta. Quell’episodio non lo posso più scordare”. Non ha però fatto il nome di questo presunto “orco cattivo”.

Marzia Capezzuti era partita da Bollate nel 2017 per stare a Pontecagnano Faiano con il compagno, conosciuto su Internet, Alessandro Vacchiano. Due anni più tardi il compagno è morto e la famiglia di lui pare abbia addossato alla giovane la colpa del decesso. Non solo: avrebbero portato via la pensione di invalidità a Capezzuti anche dopo la sua morte.

La donna scomparve il 7 marzo 2022, alla vigilia del suo 30esimo compleanno, dalla casa di Pontecagnano Faiano dove era rimasta a vivere con la famiglia del compagno. Alcuni testimoni l’avrebbero vista uscire per non fare più ritorno. A “Chi l’ha visto?”, la cognata Barbara Vacchiano avrebbe affermato che Capezzuti sarebbe andata via ad agosto 2021 in compagnia di un uomo non meglio identificato.

La storia è stata ripercorsa dagli inquirenti: dopo la morte di Alessandro Vacchiano, Capezzuti sarebbe stata sottoposta a vessazioni, torture e sequestro di persona. Sarebbe infatti stata segregata e isolata, prima dalla famiglia d’origine e poi dalle altre persone. Attraverso capillari intercettazioni e appostamenti gli inquirenti sono giunti a queste conclusioni, che hanno portato agli arresti di ieri.

Sono stati portati in carcere Barbara Vacchiano, il marito Damiano Noschese e il loro figlio 15enne.

Risultano tuttavia altre persone iscritte nel registro degli indagati, ovvero il figlio maggiore della coppia, Vito Vacchiano, attualmente in carcere per diversi reati, e altri due conoscenti dei Vacchiano.

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