Cronaca nera

Marzia, milanese sparita a Salerno. Segregata e uccisa per denaro

Della 29enne si erano perse le tracce dopo la morte del compagno. Ostaggio dei parenti di lui per la pensione

Marzia, milanese sparita a Salerno. Segregata e uccisa per denaro

Non la sopportavano più e forse era sempre stata un peso. Se l'erano tenuta in casa dopo la morte del familiare, fidanzato con lei, solo per appropriarsi della sua pensione, sapendo che era un soggetto fragile e difficilmente si sarebbe ribellata. Poi al momento giusto l'hanno fatta fuori.

È stato svelato il giallo della morte di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese scomparsa nel mese di marzo 2022 dal comune di Pontecagnano Faiano. Della vicenda si era occupata per diverse puntate la trasmissione «Chi l'ha visto?» su richiesta dei genitori della ragazza. E ieri i carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, due emesse dal gip del Tribunale ordinario e l'altra da quello per i Minorenni di Salerno, su richiesta delle rispettive Procure. I destinatari sono Mariabarbara Vacchiano, cognata della ragazza, e il compagno Damiano Noschese, accusati, a vario titolo, di maltrattamenti, tortura e omicidio e nei guai è finito anche il figlio 15enne.

Marzia aveva raggiunto il fidanzato a Pontecagnano Faiano (Salerno) ed era rimasta lì anche quando il ragazzo era morto. Ma probabilmente contro la sua volontà. Secondo l'accusa sarebbe stata segregata in casa e avrebbe subito continue violenze da parte della cognata e dei familiari. Proprio durante una puntata di «Chi l'ha visto», fu mostrata una foto scattata da un cittadino, nella quale la 29enne appariva con il volto pieno di lividi e macchie di sangue. Uno scatto che risalirebbe a pochi mesi prima della scomparsa avvenuta il 7 marzo del 2022. La vittima, affetta da disturbo della condotta in ritardo mentale di media gravità e con un passato complesso in un istituto, era incolpata ingiustamente dagli aguzzini della morte prematura del familiare. Era un'ospite «indesiderata», sottoposta a maltrattamenti e torture «per mero intento e spirito punitivo». Ma gli indagati, dopo aver isolato la donna, si sarebbero anche impossessati della sua pensione d'invalidità dell'Inps, prelevandola ogni mese a uno sportello Atm, come riscontrato anche dal conto intestato a Capezzuti, aperto all'ufficio postale di Pontecagnano. I genitori della ragazza, del resto, non sapevano che lei vivesse ancora con lì, perché Mariabarbara nell'estate del 2021 aveva raccontato che Marzia era allontanata da Pontecagnano insieme a un fantomatico fidanzato.

Nel corso delle indagini i carabinieri hanno registrato, invece, una videochiamata effettuata su Instagram tra il minore e la sorella, durante la quale il ragazzo avrebbe reso una «confessione extragiudiziale», raccontando le modalità dell'omicidio di Marzia e il luogo nel quale sarebbe stato consumato. I resti del corpo furono trovati ad ottobre scorso in un casolare di Santa Tecla, nel comune di Montecorvino Pugliano. Sul cadavere vennero eseguite analisi dattiloscopiche, comparando un frammento palmare, e un ulteriore accertamento tecnico su materiale biologico estrapolato da un dente rinvenuto sul pavimento in prossimità del cadavere. Esami che accertarono che si trattava proprio della 29enne scomparsa.

Il minorenne è accusato ora di omicidio e occultamento di cadavere.

I due maggiorenni, invece, sono ritenuti responsabili anche di tortura, maltrattamenti, sequestro di persona e indebito utilizzo di carte di pagamento.

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