Cronaca nera

Foto della collanina di Emanuela Orlandi dal presunto rapitore, le rivelazioni di Pietro

A consegnare lo scatto al fratello della ragazza scomparsa il 22 giugno del 1983 sarebbe uno degli uomini che prese parte al rapimento

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Pietro Orlandi ha rivelato di aver ricevuto una foto della collanina indossata da Emanuela anche in quel maledetto 22 giugno del 1983, il giorno in cui la giovane scomparve nel nulla. Era di colore giallorosso per celebrare lo scudetto vinto dalla Roma, la sua squadra del cuore, proprio al termine della stagione 1982/1983. Nello scatto in bianco e nero inviato da Pietro Orlandi a Il Fatto Quotidiano, una mano maschile mostra la collanina intrecciata all'obiettivo della macchina fotografica: un elemento, questo, particolarmente inquietante e presumibilmente in grado di aggiungere un ulteriore tassello alla teoria del rapimento della ragazza.

A consegnare la fotografia a Pietro Orlandi è stato un uomo che ha raccontato di aver vissuto a lungo a Londra all'interno di un appartamento adiacente a quello in cui era segregata Emanuela. Un individuo che all'epoca dei fatti, ovvero tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, era coinvolto attivamente nell'organizzazione terroristica di estrema destra dei Nar, i "Nuclei armati rivoluzionari". Il testimone, poco più di un ragazzino nel 1983, avrebbe rivelato di aver preso parte al rapimento di Emanuela, con l'obiettivo di portarla lontano da Roma. Un rapimento diverso rispetto agli altri che in genere gli venivano commissionati, altro elemento particolarmente inquietante.

"Mi hanno chiamato come al solito per andare all'appuntamento per prendere una ragazzina come negli altri mesi e consegnarla a delle persone", racconta l'uomo a Orlandi. "Questa volta era il 22 giugno, c'era anche stavolta una ragazzina, ma a differenza delle altre volte, è stata portata altrove", aggiunge."Io e un altro siamo stati mandati a fare una telefonata alla sala stampa vaticana, cercavamo Casaroli, ma non c'era", precisa, "secondo indicazioni, abbiamo riferito che avevamo Emanuela Orlandi".

Un mese dopo, il giovane viene contattato ancora una volta, ma per svolgere un incarico diverso. "Sono stato richiamato a luglio per andare a Londra, ma quello che è accaduto nel frattempo non lo so", aggiunge, "posso immaginare alcune cose, ma ti racconto solo ciò che so perché c'ero".

Come spiegato qualche tempo fa da Pietro a Verissimo, il testimone, vicino all'ambiente dei Nar, avrebbe iniziato a un certo punto ad avere contatti con la Banda della Magliana e col Cardinale Ugo Poletti, dal quale aveva ricevuto una lettera mostrata in televisione. Una missiva importante inviata il 1° febbraio del 1993.

il problema è che questo testimone sarebbe scomparso nel nulla dopo aver cancellato tutti gli account: "Spero che la procura di Roma o la commissione parlamentare lo cerchino", auspica Pietro Orlandi.

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