Giallo Resinovich: sequestrati altri coltelli al vedovo: dove li hanno trovati

Un professionista ha contattato spontaneamente la procura: Sebastiano Visintin gli avrebbe regalato i coltelli due anni fa

Screen Quarto Grado
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Centinaia di lame, ora altre tre. A Sebastiano Visintin, unico indagato al momento per l’omicidio della moglie Liliana Resinovich, sono stati sequestrati altri tre coltelli, oltre a quelli che gli inquirenti hanno preso per analizzarli nella perquisizione dell’8 aprile 2025, quando il fotografo, che arrotonda affilando appunto coltelli, è stato iscritto nel registro degli indagati.

Queste lame, scrive Il Piccolo di Trieste, sarebbero state donate oltre due anni fa da Visintin a uno conoscente residente in Toscana. Questi, un professionista, alla notizia del maxi sequestro, avrebbe contattato la procura scrivendo alla pm Ilaria Iozzi, per informarla. Dopo un colloquio in procura, anche questi tre coltelli quindi sono state sequestrati.

Perché sono stati sequestrati dei coltelli, dato che la consulenza collegiale del team guidato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo ha stabilito che Liliana Resinovich sarebbe stata soffocata? La procura di Trieste sta lavorando alacremente e con il consueto riserbo, ma c’è sui social chi ipotizza che la ragione possa essere collegata alle sostanze con cui si affilano i coltelli, sostanze che potrebbero essere state rinvenute oppure no sul corpo.

E mentre Iozzi ha scritto nell’ipotesi accusatoria che l’agente del delitto potrebbe essere proprio Visintin, nei giorni scorsi l’amico speciale Claudio Sterpin ha rinverdito la sua teoria per cui l’omicidio sarebbe opera di un un gruppo di persone, che il vedovo ne sarebbe a conoscenza ma non sarebbe la persona che ha colpito. Un quadro, questo, decisamente realistico di come la procura stia lavorando da un lato - sebbene si tratti di indagini, va ricordato che nessuno è colpevole fino ai tre gradi di giudizio - mentre dall’altro persone vicine alla vittima e simpatizzanti stiano esternando da sempre i loro pensieri in merito, sebbene alcuni potrebbero risultare più o meno fantasiosi.

I legali di Visintin, Paolo e Alice Bevilacqua, si sono brevemente pronunciati dopo che è stata reso noto il contenuto della richiesta di incidente probatorio, formulata da Iozzi a carico di Sterpin: “Non commentiamo il capo d’imputazione provvisorio, pur ‘sorpresi’ di non conoscere quali gli ulteriori e così certi elementi che abbiamo portato la procura a formulare un capo d’imputazione così specifico e dettagliato. Abbiamo fatto le nostre deduzioni - aggiungono in merito all’incidente probatorio su Sterpin - opponendoci, in quanto non teste chiave sul contesto omicidiario, e perché le sue documentazioni di salute non sono certificate. Il tema più importante resta la nostra riserva di incidente probatorio che in settimana scioglieremo per quanto riguarda il fondamentale tema scientifico”.

Liliana Resinovich è scomparsa il 14 dicembre 2021 da Trieste, venendo ritrovata cadavere tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale giuliano.

Da allora ci sono state due differenti autopsie, due differenti consulenze, due date presunte di morte e due ipotesi di reato su cui investigare, sequestro di persona prima, omicidio ora. Quello di Trieste appare un giallo di difficile soluzione, anche ora che dopo tre anni e mezzo c’è una prima persona indagata.

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