"I truffatori hanno i giorni contati". Svolta nel caso di Gianfranco, ma c'è un precedente

Le truffe sentimentali colpiscono ancora: dopo la morte di Simone Casini, si continua a cercare Gianfranco Bonzi, vittima di una sedicente "Dua Lipa"

Screen "Chi l'ha visto?"
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Non c’è ancora traccia di Gianfranco Bonzi, l’uomo scomparso da Brera il 23 marzo 2024. L’uomo pare fosse incappato in una truffa romantica: qualcuno, spacciandosi per la cantante Dua Lipa, avrebbe avviato con lui una relazione virtuale. E si pensa che Gianfranco, detto Franco, abbia potuto inviare a questa persona del denaro, dato che risulta una ricevuta, in un money transfer di Milano, di 5100 euro in bitcoin.

Cosa dicono gli esperti di bitcoin

A “Chi l’ha visto?” sono intervenuti due spettatori, redattori di un sito che si chiama Criptovaluta.it, Alessio Ippolito e Gianluca Grossi. I due sono veri esperti sul campo e hanno contribuito a sventare numerose truffe. E sono riusciti a risalire a dettagli importanti in merito alla vicenda di Franco. “C’è un indirizzo, lo scomparso ha inviato il denaro. Non possiamo sapere chi l’ha ricevuto, l’identità, ma sappiamo dove sono i soldi adesso” hanno spiegato gli esperti, aggiungendo che c’è una “possibilità del 100% di trovare il truffatore”, ma è compito delle forze dell’ordine.

Secondo Ippolito e Grossi, le tracce lasciate dal truffatore o dalla truffatrice - paragonati a dei ladri che lasciano i loro documenti di identità in casa dei derubati - sarebbero tantissime, tanto che ipotizzano che si tratti di persone poco esperte o poco abili, anche se probabilmente persone che conoscono molto Franco o il suo profilo Facebook. “La nostra ‘Dua Lipa’ ha un volto e un nome, che sicuramente non è Dua Lipa. Potrebbe avere le ore contate, assolutamente sì” hanno aggiunto.

Un’altra truffa sentimentale

Foto rubate truffe romantiche
Screen "Chi l'ha visto?"

La vicenda di Franco rimanda a un altro caso di cronaca nera ovvero la truffa romantica subita da Simone Casini, trovato impiccato sulla Strada della Fonte Murata in provincia di Siena il 27 luglio 2022. Tuttavia secondo l’avvocato della famiglia Enrico Valentini, la cinghia con la quale Simone si sarebbe tolto la vita non corrisponderebbe al segno sul collo trovato in sede autoptica e l’uomo aveva i piedi che toccavano su un pianale. E non sarebbero solo queste le cose che non tornano.

Simone aveva avuto una relazione virtuale per 8 anni con tale Enriquetta Jaq Martinez, sparita da Facebook insieme a una serie di altri contatti di Saragozza che Simone aveva tra gli amici, poche ore dopo la sua morte. Il che suggerisce che i truffatori potessero essere in realtà molto vicini a lui, tanto più che sembravano conoscere il paese di Simone, Vivo d’Orcia, e di quando in quando si fanno sfuggire espressioni tipiche toscane.

Simone, in quegli anni, non solo sarebbe stato convinto a scattare foto insolite, in cui sarebbe stato lasciato uno spazio per far aggiungere digitalmente a qualcuno (lui non possedeva app simili sullo smartphone) l’immagine della presunta Enriquetta, ma avrebbe dato anche molti soldi: 20mila euro aveva

rivelato l’uomo alla vicina che l’aveva messo in guardia. Forse in totale, si ipotizza, Simone potrebbe aver dato via fino a 70mila euro, più circa altri 10-12mila che, il giorno prima della morte, si era fatto prestare.

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