Il lenzuolo, il messaggio, lo stalking: il giallo della giornalista trovata morta a Fasano

Si indaga sulla morte di Patrizia Nettis. I genitori lamentano presunte mancanze nelle indagini: quali sono i tasselli mancanti

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
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Non c’è pace per i genitori di Patrizia Nettis, la giornalista 41enne di Gioia del Colle trovata morta nella sua casa di Fasano il 29 giugno 2023. Padre e madre chiedono a gran voce che si giunga a una verità: appare improbabile, dal loro punto di vista, che si sia tolta in un momento molto positivo della sua vita, con un figlio che adorava e tante passioni. La madre Rosanna la descrive a “Chi l’ha visto?” come una donna “molto tenace”: era responsabile stampa per il Comune di Fasano, scriveva per la Gazzetta del Mezzogiorno, era una sportiva e insegnava nuoto ai bimbi disabili.

Io mi chiedo: per una giornalista, lei che amava scrivere in maniera molto spontanea, una che decide di togliersi la vita, lasci tre parole a tuo figlio? Anche questo. Non so. Mi viene il dubbio che non lo abbia neanche scritto lei quel messaggio”, si è sfogata mamma Rosanna. La madre di Patrizia ha inoltre sottolineato alcune presunte mancanze delle indagini: “Non hanno sequestrato la casa, non hanno preso i vestiti che indossava, non hanno preso il lenzuolo, che pare avesse usato per… per mettere fine alla sua vita. Ha ricevuto sicuramente qualcuno, qualcuno di cui sicuramente nessuno sa il nome e né chi fosse”.

Alla famiglia è stato detto che la giornalista avrebbe ingerito varechina, ma mancano gli esami tossicologici. È atteso l’esame del pc, ma niente si è potuto fare con lo smartphone, disabilitato dopo tentativi continui di accesso. Non mancano i dubbi sull’ora del decesso, poiché non è intervenuto un medico legale e i genitori hanno appreso dai documenti che il 118 ha individuato l’ora della morte alle 14. “Non si sarebbe mai tolta la vita. Ci deve essere qualcos’altro sotto, di molto più pesante” conclude la mamma nel suo intervento alla trasmissione di Rai 3.

Prima di morire, pare che Patrizia Nettis abbia frequentato due persone, un giovane di Fasano e un politico: il primo è attualmente indagato per istigazione al suicidio e stalking, mentre il secondo per la procura sarebbe persona informata sui fatti. È emerso come i due, nella notte precedente alla morte della giornalista, si siano scambiati dei messaggi via chat, in uno dei quali l’indagato afferma: “Questa cosa la pagherà cara, ora ha finito di campare”.

Contattato da “Chi l'ha visto?” l’uomo ha chiuso in fretta la comunicazione: “Non rompete l’anima, avete il numero dell’avvocato, parlate con l’avvocato”. Il suo legale ha spiegato che le accuse sarebbero inesistenti e di aver piena fiducia nel lavoro della procura.

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