"Li abbiamo massacrati". La frase choc degli ultrà arrestati per l'assalto al pullman

Una microspia piazzata negli uffici della Questura avrebbe registrato i due indagati per omicidio volontario nella stanza dell'interrogatorio

"Li abbiamo massacrati". La frase choc degli ultrà arrestati per l'assalto al pullman
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"Li abbiamo massacrati". Lo avrebbero detto Alessandro Barberini e Manuel Fortuna, due dei tre ultrà del Sebastiani Basket Rieti arrestati per l'assalto al pullman dei tifosi del Pistoia che, domenica scorsa, è costato la vita all'autista Raffaele Marianella, 65 anni, colpito al volto da una pietra scagliata contro il parabrezza del mezzo. La frase choc, riportata dal Corriere della Sera, potrebbe essere stata carpita da una microspia piazzata all'interno degli uffici della Questura di Pistoia dove i tre fermati sono stati interrogati. Tuttavia, al momento, non ci sono conferme in tal senso. Secondo quanto trapela dalle ultime indiscrezioni, l'inchiesta potrebbe allargarsi ad altri eventuali indagati. Il pm Lorenzo Francia, titolare del fascicolo, ha conferito l'incarico per eseguire test sui Dna di altri 6 ultrà della compagine aretina.

"Forse dovevo mirare più in basso"

C'è anche un'altra frase, divulgata dal Tg1 e attribuita a uno dei tre indagati, che sarebbe stata estrapolata da una intercettazione ambientale: "Forse dovevo mirare più basso". "Non so da dove provengano le frasi trapelate sulla stampa", ha dichiarato all'Ansa il procuratore di Rieti, Paolo Auriemma. "Con ogni probabilità compariranno domani davanti al gip - ha continuato - La Procura chiederà la convalida dei fermi e la custodia cautelare in carcere. La richiesta sarà depositata questa mattina dal pm".

La svolta nelle indagini

La svolta nelle indagini è arrivata a poche ore dalla tragedia. Come riporta ancora l'Ansa, i tre ultrà - Alessandro Barberini, Manuel Fortuna e Kevin Pellecchia - sarebbero stati identificati grazie al contributo di un giovane testimone, anche lui tifoso del Sebastiani Basket Rieti ma estraneo alla vicenda, che si trovava a poche centinaia di metri da luogo in cui si è consumata la tragedia. Sul conto dei presunti autori della sassaiola mortale pesa l'accusa di omicidio volontario che, secondo gli investigatori, sarebbe corroborata da "gravi indizi di colpevolezza", raccolti dagli investigatori reatini della Mobile e della Digos.

Emessi nove Daspo

Sulla scorta di quanto accaduto, il questore di Rieti, Pasquale Fiocco, ha emesso nove provvedimenti di Daspo nei confronti di alcuni ultras della compagine reatina.

La durata del Daspo, si apprende da fonti qualificate, sarà di cinque anni per otto tifosi, mentre uno di loro, già sottoposto ad analogo divieto, oltre a rispondere della violazione delle relative prescrizioni, non potrà assistere a manifestazioni sportive per otto anni.Ai tre fermati, invece, sarà notificato in carcere l’avvio del relativo procedimento amministrativo finalizzato all’emissione del Daspo.

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