
Tre persone, riconducibili al mondo del tifo rietino, sono state condotte in carcere nell'ambito dell'inchiesta per l'omicidio dell'autista del pullman dei tifosi del Pistoia Basket, assaltato di rientra da Rieti dopo una partita di campionato A2. Contro Manuel Fortuna, 31 anni, Kevin Pellecchia, 20 anni, e Alessandro Barberini di 53 anni, secondo gli inquirenti "sono emersi gravi indizi di colpevolezza". L'accusa per loro è di omicidio volontario. Un quarto ultras è stato indagato per favoreggiamento ma sarebbe a piede libero.
Sui profili social dei tre fermati ci sono iconografie legate al mondo del fascismo ma attualmente non sono stati evidenziati legami diretti con la galassia dell'estremismo di destra. I tre erano già noti per screzi durante altri incontri di pallacanestro al palazzetto dello sport della città laziale, dove si erano verificate tensioni con altre tifoserie ospiti. A portare gli investigatori sulla pista dei tre fermati, sono stati gli agenti che in quei momenti scortavano il pullman, i quali avevano notato alcune persone con il volto travisato allontanarsi rapidamente dopo essere salite su delle auto parcheggiate sotto il cavalcavia.
Una di quelle macchine è stata fermata pressoché subito dagli agenti della scorta e da lì è stata costruita l'indagine. Nella chat tra tifosi potrebbero esserci ancora altri nomi di chi ha partecipato all'adunata per l'assalto al pullman, per questo gli investigatori hanno ascoltato diversi tifosi della Sebastiani Rieti. La polizia sta scandagliando le immagini registrate dalle telecamere presenti all'interno e all'esterno del palazzetto dove si è svolto il match. Gli investigatori hanno visionato i filmati registrati prima, durante e dopo la partita e non è escluso che emergano altri dettagli investigativi utili.
Per il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi "questa vicenda dolorosa rilancia la necessità di riaffermare una autentica cultura del rispetto dell'avversario e dell'interlocutore, laddove invece sembrano proliferare comportamenti violenti e aggressivi da parte di chi si sente al di sopra delle regole, pur di imporre in ogni modo propri convincimenti e interessi".