Massacrato dal rom, la madre: "Me l'hanno ucciso, devono pagare"

La madre di Davide Ferrerio, il ventenne di Bologna ridotto in stato vegetativo dopo esser stato massacrato di botte a causa di uno scambio di persona da un ventiduenne rom, chiede giustizia. "Mio figlio resta in vita solo grazie a un respiratore, i colpevoli devono pagare"

Un primo piano di Davide Ferrerio
Un primo piano di Davide Ferrerio

"Il mio Davide è qui, da cinque mesi ormai, in rianimazione. E resta in vita solo grazie a un respiratore. Ma non ci sono più speranze perché quei maledetti me l’hanno ucciso". Giuseppina Orlando, madre di Davide Ferrerio, non nasconde il dolore. Del resto, le condizioni del ventenne tifoso del Bologna ridotto in fin di vita dal ventiduenne di etnia rom Nicolò Passalacqua, mentre la scorsa estate si trovava in vacanza a Crotone, restano critiche. Il giovane bolognese è ormai da tempo ricoverato all'Ospedale Maggiore di Bologna, ma non si è più ripreso dal pestaggio del quale fu vittima. Le indagini della procura di Crotone, chiusesi lo scorso dicembre, hanno portato all'arresto dei principali sospettati, che dovranno rispondere di tentato omicidio per futili motivi.

Gli inquirenti contestano in particolare ad Anna Perugino di aver organizzato la "spedizione punitiva" nei confronti della persona rea, a suo avviso, di aver fatto delle avances alla figlia diciassettenne (che non risulta tuttavia essere stato Ferrerio), al suo compagno Andrej Gaju di aver partecipato all'agguato e a Passalacqua di aver eseguito l'"operazione". La prima ad essere processata dovrebbe essere il prossimo aprile la ragazza minorenne, ristretta in una struttura per minori. La famiglia Ferrerio, tramite il proprio legale, ha però fatto sapere di continuare a considerare il quadro degli imputati non completo: all'appello mancherebbe Alessandro Curto, ovvero l'uomo di 31 anni che avrebbe indirettamente agevolato lo scambio di persona. La sua posizione va sempre più verso l'archiviazione, ma stando all'accusa era proprio Curto l'"obiettivo" iniziale del giovane rom, che aveva intenzione di pestarlo per aver scritto alla fidanzata ed averle proposto di incontrarsi. Solo che al momento dell'incontro, Curto, presagendo già la mala parata, sarebbe riuscito a defilarsi subito con uno stratagemma, inviando un messaggio alla ragazza:"Sono qua, ho la camicia bianca".

La stessa che indossava il malcapitato Ferrerio, totalmente estraneo ai fatti, il quale ebbe tuttavia la sventura di trovarsi in quel posto proprio in quel frangente, mentre aspettava un amico con cui andare a mangiare una pizza. E che fu quindi inseguito dal gruppo, raggiunto e malmenato, senza che potesse dare la propria versione. "Da quella sera Davide è in stato vegetativo. Prima era sano come un pesce, un esteta del fisico, tutti i giorni andava in palestra con suo fratello. Un ragazzo stupendo.

Ogni giorno gli tengo la mano, ma so che non tornerà - ha dichiarato la madre Orlando a Il Resto del Carlino - se il trentunenne non avesse mandato quel messaggio mentre era già fuggito, nulla sarebbe accaduto. Nulla. Quella sera Davide aspettava un amico che era in ritardo, quando si trovò Passalacqua con tutta la sua furia. E Passalacqua deve pagare fino all'ultimo".

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