È morto James Senese, chi era il sassofonista simbolo della musica napoletana

Il musicista aveva 80 anni. Da un mese ricoverato in rianimazione per un polmonite

È morto James Senese, chi era il sassofonista simbolo della musica napoletana
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James Senese è morto oggi - 29 ottobre - all'età di 80 anni. Dopo un mese all'ospedale Cardelli di Napoli, ricoverato in rianimazione per una polmonite, le sue condizioni - già gravi - sono peggiorate. Poi il decesso. Ad annunciare la scomparsa sui suoi profili social l'amico di una vita Enzo Avitabile: "Non bastano parole per un dolore così grande ma solo un grazie! Grazie per il tuo talento, la dedizione, la passione, la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico. Per sempre".

La musica napoletana perde una delle sue voci. Il jax italiano perde uno dei suoi maggiori interpreti. Sì perché questa scomparsa che segna la fine di un'epoca fatta di note che escono dal suo sax e collaborazioni con autori italiani e internazionali, da Bob Marley a Gil Evans, passando per Tullio De Piscopo e arrivando a Pino Daniele.

I gruppi e i successi

Gaetano - James - Senese nasce a Napoli il 6 gennaio 1945 da madre italiana e padre afroamericano, un soldato della 92nd Infantry Division schierato nel capoluogo campano in seguito allo sbarco di Salerno. Poi tornato negli States abbandonando la famiglia. Il piccolo Gaetano sarà cresciuto dal nonno nel quartiere di Miano, dove ha sempre abitato.

Nel 1961 inizia la sua carriera fondando a Terzigno il gruppo "Gigi e i suoi Aster" insieme all'amico Mario Musella. Pochi anni dopo, i due danno vita con Vito Russo alla band Vito Russo e i 4 Conny, incidendo per l'etichetta King di Aurelio Fierro.

Nel 1965 nasce il progetto Showmen, che porta in Italia le sonorità soul e rhythm & blues di Otis Redding, James Brown e Marvin Gaye. Il gruppo riuscirà a conquistare il successo con il brano "Un'ora sola ti vorrei" vincendo, tre anni dopo, il Cantagiro. Poi lo scioglimento della band. Nel 1972 nasce il duo Senese-Del Prete che danno vita agli Showmen 2.

Due anni dopo arriva la svolta con la nascita dei Napoli Centrale. Tra i membri della band anche un giovane Pino Daniele, che agli esordi viene chiamato come bassista. Proprio con Pino Daniele, Senese formerà un supergruppo che segnerà un'epoca: con Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso ed Ernesto Vitolo, accompagnerà il cantautore napoletano nei suoi primi successi e tornerà a suonare con lui nell'album "Ricomincio da 30".

Nel 1983, lo scioglimento dei Napoli Centrale segna l'inizio della carriera solista di Senese. Tra i suoi lavori più significativi, "Hey James", dedicato al padre americano, e "Zitte! Sta arrivanne 'o mammone", con ospiti come Lucio Dalla, Enzo Gragnaniello e Raiz. Nel 2011 riceve il Premio Armando Gill alla carriera. L'anno successivo pubblica "È fernuto 'o tiempo".

Con una nuova formazione, tornata operativa negli anni 90, i Napoli Centrale - nel 2016 - pubblicano l'album "O Sanghe", scritto insieme a Del Prete e vincitore della Targa Tenco come miglior disco in dialetto. Nel 2018 celebra i 50 anni di carriera con un doppio live registrato a Sorrento. Nello stesso anno rielabora i suoi brani in chiave vocale con il gruppo Soul Six. Infine, tre anni dopo, presenta all'Auditorium Parco della Musica di Roma il suo ventunesimo album: "James is back".

Il cinema

Ma James Senese non era solo musicista e cantautore.

Sì perché durante la sua carriera ha anche avuto esperienze cinematografiche. Tra queste, "No grazie il caffè mi rende nervoso" con Massimo Troisi, "Passione" di John Turturro, "Una festa esagerata" con Vincenzo Salemme.

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