Omicidio Carmela Quaranta, "gravi elementi indiziari": fermato l'ex compagno

Si sono aperte le porte del carcere per il 56enne Gerardo Sellitto, ex compagno di Carmela Quaranta. L'uomo, stando a quanto riferito dagli inquirenti, potrebbe aver avuto un ruolo nel terribile omicidio della 42enne. Secondo gli investigatori, infatti, sussistono "gravi elementi indiziari".

A quanto pare il 56enne è stato iscritto nel registro degli indagati nei giorni scorsi, e nel corso della giornata di oggi - lunedì 19 maggio - è stata data disposizione di fermo per elementi di colpevolezza. I carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino (Salerno) hanno così dato esecuzione del provvedimento di custodia.

Carmela Quaranta è stata trovata morta all'interno della propria abitazione di Mercato San Severino lo scorso 20 aprile, nel giorno di Pasqua. Da giorni non si avevano più sue notizie. A seguito di una segnalazione da parte di un'amica, il corpo è stato rinvenuto intorno alle 22.00. Pochi i segni individuati sul corpo, ma sono state subito riscontrate delle tracce sul collo. L'autopsia eseguita giorni dopo avrebbe rilevato segni riconducibili allo strangolamento. Da qui il coinvolgimento degli specialisti del Ris dei carabinieri.

Il caso è in mano alla procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Carmela Quaranta, divorziata e con due figlie, aveva intrecciato una relazione con il 56enne Gerardo Sellitto, che ha sempre negato ogni coinvolgimento nell'omicidio, respingendo ogni accusa. Dopo l'iscrizione nel registro degli indagati, arriva oggi il trasferimento nel carcere di Salerno. Secondo la procura sarebbero emersi, nel corso delle indagini, degli elementi di colpevolezza. Gli inquirenti sono giunti a tali conclusioni dopo aver esaminato i tabulati del traffico telefonico e le immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza presenti nelle vicinanze dell'abitazione. Fondamentali nelle indagini anche i dati del Gps e i racconti dei testimoni.

Stando alle ultime informazioni rilasciate, Gerardo Sellitto

lavorava insieme alla vittima e con lei aveva avuto una relazione, conclusa tre mesi prima della morte di Carmela. Ancora da trovare il cellulare della donna, scomparso dal giorno del ritrovamento del corpo.