Cronaca nera

"Sciolto nell'acido per un flirt". Caso risolto 10 anni dopo

Salvatore Esposito, detto "Totoriello", svanì nel nulla una sera di settembre del 2013. Mercoledì mattina i carabinieri del Ros di Napoli hanno arrestato i presunti esecutori materiali del delitto. Si tratta di tre affiliati al clan Licciardi

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Salvatore Esposito, detto "Totoriello", svanì nel nulla la sera del 17 settembre 2013. Finché dieci anni dopo, tramite le dichiarazioni di un pentito di camorra e alcune intercettazioni, il cold case ha avuto un risvolto agghiacciante: fu sciolto nell'acido per un presunto flirt con la moglie del figlio di Gennaro Licciardi, boss del clan omonimo. Sulla scorta delle risultanze emerse nel corso delle indagini, mercoledì mattina, i carabinieri del Ros di Napoli hanno arrestato tre uomini ritenuti gli "esecutori materiali" del delitto. Agli indagati vengono contestati i reati di associazione mafiosa, estorsione, omicidio e detenzione e porto d'arma da fuoco in concorso, accuse aggravate dalla finalità di agevolare i Licciardi e l'Alleanza di Secondigliano.

La scomparsa di "Totoriello"

Classe 1975, Salvatore Esposito era un uomo del clan Licciardi, nota famiglia della camorra napoletana per la quale aveva rivestito incarichi importanti, compreso quello di autista. Quando sparì, la sera del 17 settembre 2013, si ipotizzò un caso di lupara bianca. E in effetti, come ben ricorda un articolo del Corriere della Sera, il suo corpo non fu mai ritrovato. Se non fosse che, a dieci anni dal presunta scomparsa, quello che sembrava essere un "regolamento di conti" tra clan rivali si è rivelato un "delitto d'onore". Secondo la ricostruzione dei carabinieri, "Totoriello" avrebbe avuto un flirt con la moglie di Giovanni Licciardi (il figlio del boss Gennaro), circostanza che lo avrebbe condannato ad un'esecuzione atroce: fu sciolto nell'acido.

Il delitto

A fare luce sul cold case sono stati i carabinieri del Ros di Napoli, insieme con i pm antimafia Loreto, Serio e Carrano, coordinati dal facente funzioni di procuratore Rosa Volpe, che hanno ricostruito tutta la vicenda. Quella sera di settembre, con la scusa di andare a trovare il marito di Maria Licciardi, sorella del capoclan, che stava trascorrendo la latitanza a Marano di Napoli, il commando omicida deviò il percorso per recarsi nella zona delle cave di Chiaiano, un'area impervia e isolata alla periferia Nord di Napoli. Esposito ebbe a malapena il tempo di intuire cosa gli sarebbe accaduto prima di essere ucciso a colpi di pistola. Il cadavere, secondo gli investigatori, fu poi distrutto nell'acido.

Tre arresti

La macabra trama è stata disvelata grazie alle dichiarazioni rese da un pentito di camorra che avrebbe riferito dettagli importanti sull'accaduto. Le informazioni acquisite sono state successivamente verificate e confermate da alcune intercettazioni intercorse tra le persone coinvolte all'epoca del fatto. Ieri mattina, i carabinieri del Ros di Napoli, assieme ai colleghi del Comando Provinciale, hanno arrestato tre uomini del clan Licciardi "fortemente indiziate" del delitto.

Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea.

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