Cronaca nera

Scomparsa Kata: l'ipotesi della vendetta trasversale per pedofilia

Una nuova ipotesi sul movente legato alla scomparsa di Kataleya: potrebbe essersi trattato di una vendetta trasversale. Intanto la madre avrebbe trovato una somiglianza in una foto

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Perché è scomparsa Mia Kataleya Chicclo Alvarez detta Kata? Il 10 giugno 2023 della piccola, 5 anni, si persero le tracce: Kata abitava nell’ex hotel Astor di Firenze, in quel momento occupato da migranti e al centro di un presunto racket delle stanze. Sul presunto racket si è molto indagato, così come la bambina è stata cercata in lungo e in largo seguendo diverse piste.

Ma ce ne sarebbe un’altra, non ancora battuta. Si tratta di un’indiscrezione, la riporta Quarto Grado: Kataleya potrebbe essere stata vittima di una sorta di vendetta trasversale. In pratica, è emerso il dettaglio, ancora tutto da confermare, relativo a presunti abusi sessuali a danno di una ragazzina: l’autore della violenza sarebbe qualcuno vicino alla famiglia di Kata. L’ipotesi della vendetta va quindi ad aggiungersi ai possibili moventi legati al racket, a un sequestro a scopo di estorsione e ai classici interrogativi che gli inquirenti potrebbero essersi posti all’inizio del caso ma che non sono risultati plausibili (pedofilia, rapimento a scopo di adozione illegale, traffico d’organi).

In questo scenario però c’è una speranza. La madre di Kata, Katherine Alvarez, avrebbe visionato dai carabinieri di Firenze una fotografia scattata su un autobus in data 4 gennaio 2024. Secondo la donna, la somiglianza con la figlia c’è, soprattutto nella parte alta del volto. Gli inquirenti, a questo punto, dovranno identificare il veicolo, verificare se a bordo sono presenti delle telecamere di videosorveglianza e, eventualmente, acquisirne le immagini, in modo da accedere a quante più informazioni possibili su questa bimba così simile a Kata.

Il caso della scomparsa di Kataleya sembra un giallo indistricabile, a 7 mesi dall’avvenimento. Nel frattempo l’hotel Astor è stato sgomberato, gli inquirenti hanno lavorato sul racket delle stanze, sono state esaminate le intercapedini e tutti i pertugi all’interno dello stabile, anche grazie all’utilizzo di cani molecolari. Ma di Kata nessuna traccia.

Restano ancora aperti i nodi delle testimonianze: nell’immediato ci fu chi vide la bimba salire in autobus con degli adulti, ci sono i filmati di sorveglianza nei pressi dell’ex albergo - in uno si intravede una persona, proprio mentre Kata sta salendo le scale e si ferma come attratta da qualcuno o qualcosa - ma mancano all'appello tanti possibili racconti provenienti dagli occupanti dell’hotel.

Fa eccezione quello di una bambina, che inizialmente si riteneva avesse bisticciato con Kata pochi momenti prima della scomparsa, ma che avrebbe riferito alla madre di un “lupo”.

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