
Abusata ripetutamente in casa, minacciata, costretta a vivere nel terrore. Indagati per violenza sessuale aggravata e revenge porn due giovanissimi di 12 e 18 anni. Prima la violentano, poi postano in chat i video dei rapporti sessuali consumati a forza. Vittima una ragazzina di 12 anni di Sulmona, caduta nella trappola dell'ex fidanzatino di 14 anni che l'avrebbe stuprata assieme a un amico di 18 anni.
Settimane di violenze e paura ma quando Anna, chiamiamola così, scopre che le sue immagini circolano in rete racconta tutta alla mamma. Che chiede aiuto ai carabinieri. Altra storia drammatica fra adolescenti quella accaduta a Sulmona. Anna, studentessa di seconda media, si lascia con il suo fidanzatino di due anni più grande di lei. Lui, origini tunisine, abita in un paese nell'entroterra peligno. Frequenta un ragazzo di origini magrebine, parrucchiere, maggiorenne. Tutti e tre nati e vissuti in Italia da genitori stranieri. Anna racconta di esser stata violentata più volte dai due ragazzi che l'hanno pure filmata. «Se non fai quello che vogliamo mettiamo tutto in rete». La minaccia è reale e la dodicenne tace. Alla fine di luglio uno dei due posta un video su una chat di gruppo, Anna viene avvertita da un'amica. Disperata, corre dai suoi genitori che alla vista delle immagini si precipitano in caserma.
L'indagine è delicatissima: vengono informate due Procure, quella dei Minori de L'Aquila e quella ordinaria di Sulmona per il 18enne. Il tempo di ottenere le ordinanze e i militari perquisiscono le abitazioni dei due indagati. Vengono trovati e sequestrati smartphone, tablet, pc e delle memorie portatili, delle «pennette», zeppe di foto e video. Il materiale viene affidato a un consulente del Tribunale che, dopo aver bloccato profili social e spento i telefonini, dovrà esaminare il contenuto entro 60 giorni. L'indagine della compagnia carabinieri di Sulmona e del reparto operativo de L'Aquila non solo dovrà congelare le prove sugli autori delle violenze, ma stabilire anche chi le ha filmate e diffuse in rete. Insomma, nel registro degli indagati potrebbero finirci anche altri membri dei gruppi Whatsapp in cui sono circolate le riprese degli stupri e inviate ad altri gruppi.
Anna è stata ascoltata dal giudice per i minori in audizione protetta.
Il 12enne verrà interrogato, anche lui alla presenza di uno psicoterapeuta, nei prossimi giorni. Sia per lui sia per il 18enne non sono stati adottati, per ora, provvedimenti restrittivi. Si attendono i risultati dell'esame delle copie forensi del materiale sequestrato per poi attendere la decisione del gip.