Suicidio in carcere dopo il femminicidio di Sara Campanella: 7 indagati per la morte di Argentino

Si cercano eventuali responsabilità: sette persone sono state indagate per il suicidio di Stefano Argentino, in custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Sara Campanella

Suicidio in carcere dopo il femminicidio di Sara Campanella: 7 indagati per la morte di Argentino
00:00 00:00

Era nell’aria dopo il suicidio e ora ci sono 7 indagati. La procura aveva aperto infatti un fascicolo di indagine lo stesso giorno in cui Stefano Argentino, in custodia cautelare in carcere, in attesa del processo che avrebbe dovuto partire da settembre, si è tolto la vita. Il 27enne era recluso a Messina dopo aver confessato il femminicidio di Sara Campanella, avvenuto il 31 marzo 2025.

Il suicidio è avvenuto lo scorso 6 agosto: Argentino, che era stato integrato alla vita comune in carcere dopo un periodo in cui avrebbe rifiutato cibo e acqua, si è impiccato nella sua cella. E ora si cercano quindi eventuali responsabilità. Alcuni dettagli potrebbero essere chiariti in sede autoptica: il conferimento per l’incarico sarà dato dal pm il 12 agosto, e gli indagati potranno nominare i propri tecnici per assistervi, dato che si tratta di esami irripetibili. Nell’occhio degli inquirenti sono finiti la direttrice e la vicedirettrice del carcere messinese di Gazzi, l’addetto ai servizi trattamentali dell’istituto di pena, l’equipe composta da quattro tra psichiatra e psicologi che hanno avuto in cura Argentino.

Il 27enne sarebbe infatti stato visitato dopo l’arresto e durante la detenzione, poiché avrebbe espresso pensieri suicidi, tanto da venire sottoposto per lungo tempo a un regime di sorveglianza particolare. Solo due settimane prima di mettere in atto il suo proposito, Argentino sarebbe stato riammesso alla detenzione ordinaria, un una cella che condivideva con altri due detenuti.

Sette indagati - ha commentato l’avvocato di Argentino Stefano Cultrera - è già presagio di plurime responsabilità, probabilmente fra loro correlate. Al momento è troppo presto e si possono fare soltanto supposizioni, auspico soltanto che, almeno stavolta, le indagini siano approfondite e possano portare a risultati concreti. Stefano avrebbe dovuto essere rinchiuso in una Rems o in un Istituto a custodia attenuata: il suo stato mentale - venuto a galla anche dalle indagini degli inquirenti - non era compatibile con la custodia in carcere”.

Quel che è certo in questa vicenda è che la famiglia di Sara Campanella non riceverà giustizia in tribunale: con la morte di Argentino, il reato si considera estinto. Campanella era una studentessa 22enne che aveva ricevuto dal 27enne, collega di studi, attenzioni indesiderate nel tempo.

Il 31 marzo lui l’aveva attesa alla fine delle lezioni e seguita fino a una pompa di benzina, dove sarebbe avvenuta una colluttazione e un accoltellamento: la giovane, benché soccorsa, è morta dissanguata poco dopo. Aveva mandato un messaggio alle amici, allertandole poiché Argentino la stava seguendo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica