Secca utilizzare una frase trita e ritrita, ma sulla morte di Giovanna Piras - l'80enne trovata morta nel primo pomeriggio di lunedì 8 dicembre nel suo appartamento di via Magenta a Muggiò dopo che ne il fratello ne il tutore legale da giorni non riuscivano a mettersi in contatto con lei - per ora «tutte le piste restano aperte» e sarà determinante l'esito dell'autopsia, già disposta dalla Procura di Monza. Sul caso è stato aperto un fascicolo dalla sostituta procuratrice Rosamaria Iera che al momento, insieme agli investigatori dell'Arma, non tralascia l'ipotesi di un omicidio, ma nemmeno la possibilità che il decesso dell'anziana possa essere riconducibile ad altro.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Desio che hanno trovato la porta chiusa, anche se la serratura presentava un dettaglio anomalo: il blocchetto era stato rimosso, particolare che ha permesso agli investigatori di entrare senza alcun problema.
Il cadavere della pensionata era a terra, con un asciugamano appoggiato sul volto; l'appartamento appariva in disordine, ma senza evidenti segni di violenza: non c'era sangue, solo del terriccio sul pavimento. Giovanna non si era mai sposata e viveva sola, conducendo una vita molto appartata: ultimamente aveva problemi di salute ed era dimagrita visibilmente, per questo pare uscisse poco di casa.