Cronaca nera

Uccise la moglie nel sonno. Il giornalista Rai "incapace di intendere e volere"

Secondo i periti incaricati di esaminare il suo caso, Gianluca Ciardelli soffre di "una grave forma di disturbo bipolare maniacale", non era capace di intendere e di volere

Uccise la moglie nel sonno. Il giornalista Rai "incapace di intendere e volere"

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È stato dichiarato incapace di intendere e di volere il giornalista Rai Gianluca Ciardelli, finito alla sbarra per l'omicidio della moglie Lorella Tomei. Tale decisione è stata presa a seguito di una perizia richiesta dall'autorità giudiziaria. Secondo i medici che lo hanno esaminato, Ciardelli ha una storia clinica importante alle spalle e soffre di una grave patologia, pertanto, anche in caso di assoluzione, l'uomo dovrà restare in una struttura specializzata per trattare casi come il suo.

Cosa accadde

Era maggio del 2021 quando il giornalista 63enne, autore di noti programmi Rai, uccise la consorte nel sonno. La coppia, infatti, si trovava a letto, nell'abitazione di famiglia del quartiere Balduina a Roma. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l'uomo afferrò un corpo contundente – probabilmente un oggetto in ceramica – e si accanì sulla compagna, colpendola ripetutamente alla testa.

Fu il figlio della coppia, allarmato da una telefonata del padre, a dare l'allarme. Sul posto si presentarono i carabinieri del Nucleo Radiomobile e della Compagnia Trionfale che, dopo essere entrati in casa con l'ausilio dei vigili del fuoco, trovarono il giornalista ancora a letto, vicino alla donna morta, e intento a leggere un libro come se nulla fosse. Banale il tentativo da parte sua di occultare le prove del delitto: ciò che restava del corpo contundente era stato gettato in una busta dell'immondizia, e alcune macchie di sangue erano state maldestramente ripulite con della candeggina. Ciardelli venne quindi arrestato e indagato per omicidio. Emerse da subito, però, che l'uomo soffriva di gravi disturbi psicologici. Disturbi per i quali era seguito da tempo.

Cosa dice la perizia

Per comprendere bene la situazione, i giudici hanno nominato dei periti incaricati di valutare lo stato mentale dell'imputato. L'altro giorno i risultati degli esami sono stati presentati alla Corte d'Assise. "Siamo in presenza di un soggetto affetto da una grave forma di disturbo bipolare maniacale. La sua è stata una lunga storica clinica, il suo è un disturbo dell'umore gravissimo", è stato il responso dei medici Vittorio Fineschi e Rolando Paterniti, come riportato da Il Messaggero.

Ciardelli, dunque, è stato dichiarato incapace di intendere e di volare. I periti hanno inoltre riordato che ai tempi dell'omicidio, il giornalista, gravemente malato, era"privo di copertura farmacologica, anche al suo psichiatra aveva mentito affermando che stava continuando ad assumere i farmaci per la sua grave patologia".

Resta alto il pericolo

Rimane il fatto che Ciardelli, secondo i medici incaricati di svolgere la perizia, deve essere considerato un soggetto ad alta pericolosità sociale, ed è per questa ragione che, anche in caso di assoluzione, dovrà risiedere in una struttura specifica per il suo caso, ossia una Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza).

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