Unabomber, Zornitta: "Ora dimenticatemi"

L’ingegnere friulano scagionato: "Mi hanno rovinato la vita"

Unabomber, Zornitta: "Ora dimenticatemi"
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Non si è ancora conclusa la nuova inchiesta su Unabomber: gli atti sono tornati alla Procura che dovrà decidere come procedere: se rendere noti i nomi dei due soggetti che hanno contaminato i reperti e se chiedere l'archiviazione. A giudizio delle difese, si tratta di operazioni che richiederanno comunque alcuni giorni. «In totale sono state indagate 63 persone, ma quel che fa più specie è che avevano già i risultati che escludevano il coinvolgimento degli 11 iniziali, tra cui Zornitta, un anno e mezzo fa, e li hanno costretti a restare nel processo, con le sofferenze che questo ha comportato» hanno detto i legali degli 11 indagati. Elvo Zornitta (nella foto) è l'ignegnere friulano, che oggi ha 68 anni, indagato con l'accusa di essere il mostro che tra il 1994 al 2006 piazzò 30 ordigni mutilando le sue vittime, tra cui bambini. Ma l'indagine era fondata su una prova falsificata. «Adesso dimenticatemi» chiede per pietà l'uomo, dopo una vita rovinata e lontano dalla sua famiglia. «Non ne posso più di questa vicenda - ha aggiunto -, la mia vita è stata rovinata per sempre, con il marchio di Unabomber stampato in faccia. È stato un incubo lungo oltre 20 anni.

Ora basta: almeno la vecchiaia permettetemi di trascorrerla in pace, con la mia famiglia, guardando negli occhi, senza paura di essere giudicato, le persone che incontro».

La vita di Zornitta cambiò di colpo nel maggio del 2004 quando diventò l'indiziato numero uno. Ora sogna solo una cosa: il più totale anonimato. Da vivere a testa alta.

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