1,8 milioni di no vax a rischio: cosa succede dal 1° febbraio

Dal primo febbraio rischiano multe e sospensioni dal lavoro tutti gli over 50 che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione anti-Covid: ecco i numeri italiani attuali

1,8 milioni di no vax a rischio: cosa succede dal 1° febbraio

Da martedì primo febbraio non si scherza più: in Italia scatta l'obbligo vaccinale per tutti gli over 50. Chi ha deciso, comunque, di non immunizzarsi rischia pesanti multe che saranno fatte recapitare dall'Agenzia delle Entrate. Al momento, i no vax rimangono un numero molto alto pari a quasi due milioni di persone.

Multe pronte ai no vax

Mancano ancora una manciata di giorni per ripensarci e sottoporsi al ciclo vaccinale che, innanzitutto, prevede le due dosi a distanza di 21 o 28 giorni in base alla tipologia di vaccino (Pfizer o Moderna). Da quando il governo ha varato il nuovo Dpcm, l'8 gennaio, soltanto in 320mila si sono "convertiti" al vaccino anti-Covid. La maggior parte degli over 50, però, è rimasta insensibile anche alla nuova misura: si tratta di una platea di quasi 1,8 milioni di italiani che rischiano sanzioni una tantum di 100 euro ma anche cifre ben più pesanti dal 15 febbraio e comprese tra 600 e 1.500 euro se si andrà a lavorare senza il super green pass, valido dopo 15 giorni dalla prima dose.

Chi rischia la sospensione

Secondo l'ultimo Report ufficiale, i lavoratori over 50 che rischiano di essere multati e di essere sospesi dal luogo di lavoro sono circa un milione e compresi tra 50 e 70 anni. Nel dettaglio, come si legge su Repubblica, l'8% di loro (800mila) appartiene alla fascia 50-60 anni, il 6% (500mila) quelli della fascia 60-70 che non hanno nemmeno una dose. Tra i pensionati, invece, il numero si riduce ma rimane considerevolmente alto se si pensa che si tratta di una fascia ad alto rischio: 300mila persone (il 5%) compresi 70 e 80 anni non hanno mai fatto il vaccino anti-Covid e circa 160mila gli over 80 (3%) totalmente scoperti.

Le regioni meno virtuose

La maggior parte dei no vax si trovano distribuiti "democraticamente" da nord a sud della nostra penisola: Valle d'Aosta, Alto Adige, Friuli Venezia-Giulia, Sardegna e Sicilia le Regioni con percentuali comprese tra l'8 e il 10%. Al contrario, le Regioni con maggior vaccinati over 50 sono Puglia, Molise e Lazio dove soltanto il 4% della popolazione è ancora senza vaccino. Come dicevamo in apertura, in questi 20 giorni dal nuovo Dpcm con l'obbligo, le prime dosi tra gli ultra 50enni sono state 126mila nella settimana tra il 7 e il 13 gennaio e 117mila in quella successiva. Negli ultimi giorni, invece, si è assistito ad una frenata con meno di 100mila nuovi immunizzati. Insomma, chi ha deciso di correre il rischio è ben consapevole di cosa accadrà da febbraio considerando che l'obbligo vaccinale over 50 è esteso anche ai lavoratori in smart working.

Come abbiamo scritto recentemente sul Giornale.it, una delle cose più preoccupanti riguarda le donne incinte non vaccinate nonostante i continui inviti della comuniutà scientifica a sottoporsi alla profilassi per evitare rischi per se stessi e il bambino.

Purtroppo, ad oggi, una donna incinta su due non ha mai fatto alcuna dose e una su sei rischia di essere contagiata con gravi conseguenze come il caso della giovane 28enne, che dopo aver dato la luce il proprio figlio, è deceduta al Policlinico Umberto I per una polmonite bilaterale causata dal Covid.

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