Cronache

45 anni fa l'Italicus, una strage senza colpevoli

Nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974 l'esplosione di una bomba a bordo del treno Roma-Monaco di Baviera causava 12 morti, tra cui il ferroviere-eroe Silver Sirotti. Una strage rimasta senza colpevoli. Mattarella: "Ferita mai riemarginata"

45 anni fa l'Italicus, una strage senza colpevoli

Il treno che corre veloce nella notte e il silenzio nelle cuccette squarciato da un'esplosione. I soccorsi disperati, il sacrificio del ferroviere-eroe Silver Sirotti e la tragica conta delle vittime. 45 anni fa, nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, l'Italicus - il treno espresso tra Roma e Monaco di Baviera - terminava improvvisamente la sua corsa a 50 metri dalla fine della Grande galleria dell'Appennino, presso San Benedetto Val di Sambro, a causa di una bomba. Una strage che causò complessivamente 12 morti e 48 feriti di cui ancora non si conoscono i nomi dei responsabili. E forse non si sapranno mai.

L'omaggio delle istituzioni

Nel 45° anniversario dell'incidente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso la sua "vicinanza ai familiari e a quanti sono rimasti segnati dalle ferite e dal dolore", lamentando "il mancato accertamento" delle responsabilità legate alla strage. "Una lacuna grave e inaccettabile che va colmata al più presto" ha aggiunto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. "Il dolore dei familiari e lo squarcio aperto nella coscienza degli italiani, possono essere leniti solo giungendo a un esito giudiziario certo e definitivo che non si fermi solo alla matrice terroristica dell'attentato ma chiarisca tutte le responsabilità", ha aggiunto Casellati.

Silver Sirotti, il ferroviere-eroe

Nel suo ricordo, il Capo dello Stato ha ricordato il sacrificio del giovane ferroviere Silver Sirotti, che "riuscì a salvare diversi viaggiatori imprigionati dalle fiamme, ma pagò con la morte quel gesto eroico di altruismo e solidarietà umana, espressione di autentico senso del dovere". La notte della tragedia, Sirotti aveva 24 anni. L'anno prima era stato assunto dalle Ferrovie di Stato come conduttore, ovvero come controllore. Il giovane studiava Ingegneria all'Università di Bologna, ma l'improvvisa morte del padre lo aveva costretto a cercarsi un lavoro per riuscire a mantenere la famiglia. Sull'Italicus, faceva parte del servizio di scorta.

Al momento dell'esplosione Sirotti non si trovava nella vettura esplosa. Anziché mettersi in salvo, il giovane prese un estintore e si gettò nella vettura incendiata. Cercava di aiutare i feriti - che secondo alcune testimonianze somigliavano a delle torce umane - spegnendo il fuoco. La temperatura era altissima, così come il pericolo di vampate improvvise. Mentre la sua pelle, sempre più nera a causa del fumo, si stava rapidamente riempiendo di macchie rosse, una lingua di fuoco lo investiva in pieno, facendo ricadere all'indietro il suo corpo privo di vita.

Per il suo sacrificio, Sirotti è stato insignito di una medaglia d'oro al valor civile.

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