Accogliere gli immigrati: ecco quanto si guadagna
6 Settembre 2014 - 10:01Accogliere un immigrato fa guadagnare 240 euro al mese che diventano 540 in caso di minore. Ecco si arricchisce

Per ogni immigrato accolto in un istituto, anche se clandestino, lo Stato elargisce 35 euro, che diventano 45 se è un minorenne non accompagnato. Ma qual è il loro reale costo della vita all'interno di una struttura? A rispondere alla domanda ci ha pensato Libero.
Il giornale diretto da Belpietro, infatti, ha pensato bene di chiedere agli istituti e agli ospedali alcuni costi, in modo da verificare se i 35 euro che dà lo Stato possano bastare per il mantenimento di un profugo. La risposta è chiara: non solo bastano, ma avanzano anche. Prima di tutto occorre fare una distinzione tra gli istituti che ricevono la beneficenza e quelli che vanno avanti senza alcun tipo di aiuto. Per i primi, naturalmente, il guadagno è anche maggiore, mentre per i secondi il profitto è minore. Comunque parliamo di un "utile" di circa 8 euro al giorno. Come si arriva a questo risultato? È presto detto. Un pasto scolastico o nelle mense cliniche costa, mediamente, 4 euro, e dato che gli istituti forniscono tre pasti al giorno, il totale è di 12 euro. Dopo aver sentito un ospedale lombardo, inoltre, si apprende che il costo per lenzuola e coperte è di circa 2 euro al giorno. A questi vanno aggiunti 2,50 euro di pocket money (il denaro per le piccole spese), e 2,50 euro al giorno (75 euro al mese) per scarpe e vestiti. In più bisogna calcolare le spese di gestione degli edifici - acqua, luce e gas - che ammontano a 6 euro al giorno e le spese per l'igiene personale, circa 2 euro. Il totale è di circa 27 euro al giorno. Cioè 8 euro in meno rispetto ai soldi che lo Stato fornisce. Dunque, al mese, fanno 240 euro di introiti. Questa cifra, comunque, può naturalmente lievitare in due casi. Il primo: se l'immigrato è un minorenne non accompagnato lo Stato sborsa 45 euro al giorno, che porta il guadagno a 540 euro al mese. Il secondo: se l'istituto di accoglienza accetta anche la beneficienza, i costi di gestione giornalieri sono minori rispetto a quanto precedentemente calcolato. Per fare un piccolo esempio, infatti, le spese riguardanti le scarpe e i vestiti sono pari a 0 visto che sono i cittadini a fornirli.
Libero, però, intervista anche Omar, un extracomunitario che da anni ormai è in prima fila per l'assistenza ai profughi. Omar racconta che, secondo lui, i maggiori guadagni sono per gli albergatori che "in periodi di crisi o di bassa stagione possono riempire le stanze, magari mettendo quattro persone in una doppia". Sempre secondo il ragazzo, invece, è la Caritas a guadagnarci di meno, perché "molto spesso ospita le persone nei suoi edifici, ma prima li mette a norma e quindi spende denaro per i lavori", successivamente formerà i volontari e anticiperà i soldi che lo Stato rimborserà in ritardo.
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