Cronache

Adolescenti pigri e nottambuli, sempre seduti davanti a tv o pc

Oltre il 60% trascorre tra le 10 e le 11 ore tra sedia e poltrona. Dopo anni di calo torna a crescere pure il tempo trascorso davanti alla tv

Adolescenti pigri e nottambuli, sempre seduti davanti a tv o pc

I ragazzi italiani non sono mai stati così fermi. È la fotografia di una generazione di "bradipi", ovvero piedi lenti, quella che emerge dall'indagine "Abitudini e stili di vita degli adolescenti", elaborata dalla Società Italiana di Pediatria, giunta alla quindicesima edizione. La ricerca ha coinvolto 2081 studenti (1042 maschi - 1039 femmine) di terza media, quindi fra i 13 ed i 14 anni. Che cosa fanno? Stanno fermi, o meglio, stanno seduti davanti alla tv o al pc o ad una playstation o con il telefonino in mano. Insomma, dicono gli esperti, è una generazione seduta: oltre il 60 per cento trascorre tra le 10 e le 11 ore tra sedia e poltrona, comprendendo anche il tempo passato seduti in aula. In media si passano dalle tre alle quattro ore davanti a uno schermo, tv o pc, alle quali si sommano le 4 ore passate nel banco a scuola, l'ora e mezza destinata a pranzo e cena, e l'ora e mezza dedicata ai compiti.
Per gli adolescenti non esiste neppure il declino del piccolo schermo a favore dei nuovi mezzi. Dopo anni di lento ma inesorabile calo torna a crescere pure il tempo trascorso davanti alla tv, che va a sommarsi a tutte le altre attività sedentarie. Sono di nuovo aumentati i ragazzi che guardano la tv per più di tre ore al giorno, oltre il 17 per cento. Ma fiction e partite di calcio non si sostituiscono al pc e al web, che continua ad avere un trend in crescita. Dal 2008 al 2010 il boom di Internet aveva in gran parte "cannibalizzato" gli spettatori televisivi mentre quest'anno all'ulteriore incremento nell'utilizzo di Internet si è aggiunta la crescita nella visione della televisione.
Neppure un adolescente su 5 segue il consiglio dei pediatri di non superare le due ore al giorno tra tv e pc.
Non solo bradipi ma anche "vampiri"visto che prediligono le ore notturne. Su Facebook e smartphone infatti si naviga di preferenza la notte. Quando i genitori mandano i figli a letto quelli invece di dormire si collegano in rete finendo per fare "le ore piccole". Maurizio Tucci, curatore dell'indagine, spiega che «più del 50 per cento va a letto dopo le 23 anche se il giorno successivo c'è scuola, e la percentuale sfonda il 90 per cento se invece non ci sono lezioni». I giovani nottambuli hanno nella propria camera da letto nel 68 per cento dei casi il pc, nel 61 la tv e nel 45 entrambi.
Inevitabile visto che otto tredicenni su dieci hanno il profilo su Facebook mentre appena un anno fa erano il 10 per cento in meno.
«Questi dati ci preoccupano -afferma il Presidente della Società Italiana Pediatria Alberto Ugazio- La sedentarietà è un determinante importante dell'obesità, quindi della sindrome metabolica come fattore predisponente delle principali malattie cardiovascolari degenerative e tumorali dell'adulto e dell'anziano».
Una buona notizia c'è: sono diminuiti gli episodi di bullismo "classico" ma occorre fare maggiore attenzione al cyberbullismo che imperversa sul web. Ha assistito ad atti di bullismo il 54 per cento del campione. Tanti ma meno dello scorso anno quando erano il 61,5 per cento o del 2008 quando erano addirittura il 75. Purtroppo il 43 per cento degli adolescenti registra atti di cyberbullismo quando naviga in rete, percentuale che sale al 62 per i grandi utilizzatori della rete.


Non stupisce che sia in aumento, spiega Luca Bernardo, consigliere nazionale della Sip, perchè «il bullismo elettronico permette un maggiore anonimato del bullismo diretto o di quello indiretto di tipo sociale, anonimato che può far diminuire il senso di responsabilità da parte di chi agisce».

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