Cronache

Aggressione choc nel carcere di Torino, nigeriano tenta di accecare un agente

Il sindacato di polizia penitenziaria OSAPP denuncia l'ennessimo episodio di violenza: l'aggressione del detenuto nigeriano senza nessun motivo apparente

Aggressione choc nel carcere di Torino, nigeriano tenta di accecare un agente

L’aggressione è partita dal nulla. Sono le 9.30 del mattino nel carcere delle Vallette a Torino, e senza motivo un detenuto trentenne di nazionalità nigeriana sferra un pugno in pieno volto all’agente di servizio della polizia penitenziaria di guardia nell’undicesima sezione del padiglione C.

Un colpo violentissimo che rischia di far perdere un occhio al poliziotto, trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria. Alla fine se l’è cavata con tre punti di sutura, ma resta la rabbia e l’amarezza per la violenza subita ingiustamente. "Mai come in questo periodo viviamo un drammatico momento di completo stato di abbandono e la Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano con grave penuria di personale senza strumenti e mezzi", denuncia il segretario generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci.

Poche settimane fa il personale di polizia presente nella casa circondariale torinese era dovuto intervenire, sempre nel padiglione C, per evacuare le persone presenti nel piano a causa dell’incendio appiccato da un detenuto tunisino all’interno della propria cella. Il salvataggio è andato a buon fine e le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco, ma almeno tre agenti sono rimasti intossicati dal fumo. Per loro sono state necessarie le cure mediche. "Si è sfiorata una grave tragedia", denunciava lo scorso 25 gennaio lo stesso sindacato, denunciando le condizioni turbolente in cui i poliziotti sono costretti ad operare, tra "la penuria di personale e il grave sovraffollamento dell’Istituto penitenziario".

Il segretario dell’OSAPP fa appello al guardasigilli: "Chiediamo che il Ministro Bonafede dichiari lo stato si emergenza e convochi un tavolo per poter affrontare concretamente e una volta per tutte i problemi più urgenti". Tra questi ci sono in primis "le reiterate e gravissime aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria nelle carceri Italiane". Quella di Torino non è la prima e c’è da scommettere che non sarà neppure l’ultima.

Soltanto ieri nel carcere di Parma un altro detenuto maghrebino ha tentato di appiccare il fuoco alla sua cella per poi scagliarsi verbalmente e fisicamente contro otto agenti .che sono stati trasferiti al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore. Tra le ferite riportate, anche un trauma cranico e lesioni agli arti inferiori. Il ministro, denunciano i sindacalisti, dovrebbe affrontare anche la questione della "grave carenza di organico, del rinnovo del contratto ormai scaduto da tempo e il gravissimo sovraffollamento di tutti gli Istituti penitenziari d’Italia".

"Quanto sta accadendo – tuona il segretario dell’OSAPP - è inammissibile e intollerabile e ci risulta assai difficile comprende come la politica sia in silenzio assordante sugli annosi problemi delle carceri in Italia".

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