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Colpi di machete alla testa e alle mani: fermato marocchino

E’ un cittadino marocchino con precedenti penali e irregolare in Italia l’uomo che a colpi di machete giovedì mattina ha ferito un connazionale sulle scale del centro commerciale Freccia Rossa di Brescia facendo poi perdere ogni traccia

Marocchino arrestato per l'aggressione con il machete a Brescia
Marocchino arrestato per l'aggressione con il machete a Brescia

E’ un cittadino marocchino con precedenti penali e irregolare in Italia l’uomo che a colpi di machete giovedì mattina ha ferito un connazionale sulle scale del centro commerciale Freccia Rossa di Brescia facendo poi perdere ogni traccia. Nella tarda serata di ieri operatori della Squadra Mobile hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti del marocchino del ‘90 che ora dovrà rispondere di tentato omicidio.

Le indagini a tutto campo

Le indagini svolte dalla Squadra Mobile e dal Commissariato Carmine di Brescia, con il coordinamento della Procura della Repubblica, sono state avviate a seguito del ferimento del magrebino di 28 anni sulle scale che collegano la Via Folonari col piazzale del centro commerciale Freccia Rossa in pieno centro storico di Brescia.

L’agguato

Secondo quanto ricostruito dalla Polizia il marocchino avrebbe sorpreso la vittima mentre transitava a piedi e lo ha colpito ripetutamente al volto, alla testa e alle mani con un machete. Le condizioni del ferito sono subito apparse gravi. Trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso degli Spedali Civili, è stato successivamente trasferito in elisoccorso a Monza dove i sanitari hanno prestato le cure in via d’urgenza, scongiurandone il pericolo di vita.

I video incastrano lo straniero irregolare

Sin dalle prime ore i sospetti degli investigatori si sono incentrati su un connazionale conosciuto dalla vittima, gravato da svariati precedenti penali e senza fissa dimora. Le immagini registrate dai circuiti di videosorveglianza immortalano l’aggressore mentre si accinge a raggiungere la vittima, con in mano l’arma celata da un indumento. Nonostante le precauzioni adottate per sfuggire alla cattura, come il mancato utilizzo del cellulare, il monitoraggio dei conoscentisi si è rivelato decisivo per stringere il cerchio intorno all’indagato. Le attività tecniche, i pedinamenti e gli appostamenti, attuati senza soluzione di continuità, hanno difatti permesso di individuare l’appartamento nei pressi della zona ferroviaria dove il ricercato si stava nascondendo in attesa di lasciare la città e far perdere le proprie tracce. L’aggressore ha provato a sottrarsi alla cattura barricandosi all’interno dell’appartamento, ma la pronta irruzione ne ha reso vano il tentativo. Ancora al vaglio le motivazioni del gesto, che paiono riconducibili a pregressi contrasti personali, slegati da contesti di criminalità locale.

Le reazioni politiche

Non sono tardate le eazioni politiche all'arresto. "Povera Brescia.

Tra aggressioni con machete, baby gang e statue decapitate stiamo diventando la città del degrado e del lassismo. Cambiare è un dovere", ha rimacato l'assessore lombardo leghista Fabio Rolfi che di Brescia è stato vice sindaco.

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