Cronache

Furbetta del reddito grillino con borse griffate e auto di lusso

Sono 60 le persone che sono state denunciate dai carabinieri perché percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Tra loro anche una 40enne residente ad Albaro che girava su macchine lussuose e vestiti firmati

Furbetta del reddito grillino con borse griffate e auto di lusso

Sono 60 le persone, tutte residenti tra Genova e provincia, che sono state denunciate a piede libero dai carabinieri perché percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Tra loro anche una 40enne residente ad Albaro, il quartiere residenziale più esclusivo del capoluogo ligure, che, nonostante avesse un tenore di vita decisamente elevato, riceveva comunque il sussidio dallo Stato pari a 500 euro mensili. La donna vive infatti in uno dei quartieri più lussuosi di Genova, veste griffato, frequenta locali costosi, quando può sale sullo yacht di amici, ma, nonostante tutto questo, ha chiesto e anche ottenuto il reddito di cittadinanza. La truffa alle istituzioni le è costata una denuncia da parte dei carabinieri e ora dovrà restituire quanto ricevuto illecitamente in tutto questo tempo.

L'indagine dei carabinieri

I furbetti erano sia italiani che stranieri. A scovare gli imbroglioni sono stati i carabinieri della compagnia di San Martino che li hanno denunciati per indebita percezione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I militari hanno proceduto con le indagini che si sono sviluppate attraverso l'incrocio dei dati delle Banche Dati in uso alle Forze di Polizia, attività di osservazione, pedinamento e monitoraggio dei profili social. Alla fine sono molte e svariate le irregolarità che sono state individuate e poi accertate dagli investigatori. Ovviamente, queste irregolarità avevano tutte il fine di fingere una situazione riguardante il patrimonio familiare di indigenza propedeutica, con l’obiettivo di riuscire a ottenere il tanto ambito reddito di cittadinanza. Ricordiamo che si tratta del sussidio statale, erogato dall’Inps, voluto dal Movimento 5 stelle e approvato dal governo Conte con decreto-legge 28 gennaio 2019 n. 4 come misura di contrasto alla povertà, a cui molti furbetti hanno ricorso, pur non avendo i requisiti per ottenerlo.

Come molte volte avvenuto in passato, anche in questo caso i carabinieri si sono accorti che all’interno delle domande presentate per avere il Reddito di cittadinanza erano state omesse o cambiate volutamente delle informazioni. Tra i giochetti utilizzati sono stati riscontrati residenze fittizie, modifiche delle composizioni dei nuclei familiari, mancate comunicazioni di misure di prevenzione o cautelari a proprio carico o a carico di propri familiari, omissione dei redditi realmente percepiti dal richiedente e, perfino, la falsa attestazione, da parte dei cittadini stranieri attenzionati, di aver risieduto nel territorio italiano da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Quest’ultima è una delle regole necessarie per avere diritto al sussidio statale.

Abiti griffati e auto di lusso

Tra le persone denunciate anche una donna di 40 anni, residente nell’esclusivo quartiere genovese di Albaro, che, nonostante il suo elevato tenore di vita, testimoniato anche dai social, riceveva 500 euro mensili dall’Inps. L’indagata era anche solita frequentare i locali e i ristoranti costosi della movida genovese, facendo sfoggio di borse e abiti griffati e muovendosi a bordo di auto di lusso. La 40enne frequentava anche yatch. Tutto questo è assolutamente non compatibile con la fruizione del reddito di cittadinanza. Come se non bastasse, la donna aveva anche dichiarato il falso riguardo il proprio luogo di residenza e ‘dimenticato’ di dichiarare altri redditi provenienti da un lavoro fatto in nero. I militari hanno subito provveduto a segnalare tutti i soggetti denunciati all’Inps affinché venisse immediatamente revocata l’erogazione del sussidio, con efficacia retroattiva. Inoltre sono state avviate tutte le procedure necessarie al recupero delle somme che sono state finora percepito in modo illegale.

Secondo quanto emerso si starebbe parlando di circa 350mila euro.

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