
Com'è possibile che un busto marmoreo di Gian Lorenzo Bernini possa essere spostato per "presenziare" ad una fiera di paese come fosse una giostra qualunque?
In Italia è possibile, se la fiera è la sagra del mandorlo in fiore di Agrigento. È possibile, soprattutto, se la scultura appartiene al Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno. Guidato da Angelino Alfano, un ministro che - guarda caso - è originario proprio di quella città.
Come svela Tomaso Montanari per Repubblica, nella città fondata dai Greci sulle sponde meridionali della Sicilia si aprirà fra circa due settimane la sagra dedicata ai fiori rosa famosi in tutto il mondo. E per celebrare l'occasione, la città si appresta ad accogliere l'ultima opera conosciuta del Bernini: il Salvator Mundi. Un busto marmoreo della seconda metà del Seicento, 103 centimetri di delicatissima scultura, conservato in un convento romano appartenente a un fondo del Viminale.

La scultura infatti non ricade sotto la competenza del Ministero dei Beni Culturali per una complicata storia che data addirittura alla nazionalizzazione del patrimonio ecclesiastico sottratto alla Chiesa all'indomani dell'Unità d'Italia.
Così è stato possibile che il titolare del Viminale abbia potuto inviarla ad Agrigento per omaggiare i mandorli. Lo aveva annunciato lui stesso: a giugno aveva annunciato che "come responsabile del Fondo Edifici di Culto ho lavorato, insieme al prefetto, per realizzare un'importante esposizione di una o più opere provenienti dalle chiese sotto la governance del Ministero dell'Interno."
E il sindaco di Agrigento, Calogero
Firetto, conferma serafico: "A domanda risponde. Ne ho parlato con Alfano poco dopo il mio insediamento, e lui ha risposto". Con buona pace dei rischi di un trasloco che potrebbe danneggiare irreparabilmente il busto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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