Cronache

Quella alleanza tra il Papa e i movimenti popolari nel mondo

"Teologia del popolo" sì, ma anche sostegno alle battaglie dei movimenti popolari. Così papa Francesco conduce la Chiesa in vista del Sinodo e di Assisi

Quella alleanza tra il Papa e i movimenti popolari nel mondo

"Il suo magistero (quello del Papa, ndr) è andato oltre le mie aspettative. Conosco bene i limiti imposti dalle strutture mondiali, conosco le strutture di violenza che non lavorano per la verità né sono al servizio dell’uomo. Invece Papa Francesco ha detto la verità su ciò che può veramente essere utile al mondo". Così Vandana Shiva, nel novembre 2016, descriveva sulla Sir l'impegno di Jorge Mario Bergoglio in favore delle battaglie portate avanti dai movimenti popolari.

L'ecologia, a passi lenti e ben distesi, faceva capolino in Santa Sede. Non era ancora il tempo del "dialogo con gli spiriti" in vista del Sinodo sull'Amazzonia. L'esponente ambientalista indiana sarà anche ad Assisi, dove il vertice del cattolicesimo presiederà "The Economy of Francesco": un'altra tappa di avvicinamento della Chiesa cattolica al solidarismo integrale. Ma anche una sorta di promozione di una rinnovata dottrina politica centrata su "Terra, casa e lavoro". Non c'è la "libertad" della resistenza antifranchista, ma permangono tratti sudamericani ed operaistici.

Alcuni ecclesiastici, quelli legati a studi e percorsi teologici conservatori, sembrano temere una reductio all'attività sindacale. C'è tutto un universo culturale che guarda con nostalgia ai tempi in cui il baricentro del cattolicesimo era l'Europa. Secondo il laico Enzo Bianchi, l'appuntamento sinodale ottobrino "vedrà la Chiesa dell’Amazzonia come un soggetto paradigmatico che getterà luce anche sulla vita e sul futuro delle altre Chiese, soprattutto delle nostre in Occidente". Verrà offerta l'opportunità, insomma, d'imparare qualcosa dagli indios Le varianti all'occidentale, del resto, non sono mancate e non mancano.

"Terra, casa, lavoro" è anche la titolazione dell'opera che raccoglie i tre discorsi che l'ex arcivescovo di Buenos Aires ha pronunciato, in questi sei anni e mezzo di pontificato, ai movimenti popolari: monsignor Matteo Maria Zuppi, il 16 aprile del 2018, ne ha parlato con il Tpo di Bologna, centro sociale e non monastero benedettino. Forse, tenendo in considerazione queste poche informazioni, diviene più semplice comprendere il gesto del cardinal Konrad Krajewski. Quello del contatore degli occupanti di Action. Non è comunismo, ma "teologia del popolo". Al massimo si tratta del Vangelo o di "populismo di sinistra".

"Questo nostro incontro - specificò il Papa il 24 ottobre del 2014 - non risponde a un’ideologia. Voi non lavorate con idee, lavorate con realtà come quelle che ho menzionato e molte altre che mi avete raccontato. Avete i piedi nel fango e le mani nella carne. Odorate di quartiere, di popolo, di lotta!". Sarà, ma in quella stessa occasione, come racconta il Messaggero, erano presenti i No Tav, i No Expo, quelli del Leoncavallo e quelli di Genunino Clandestino. Difficile parlare di realtà deideologiche. All'epoca si trattava di un preambolo. Il seguito non era noto.

Adesso c'è un doppio impegno: il Sinodo sull'Amazzonia prima e la manifestazione di Assisi poi.

I movimenti popolari, e qualche centro sociale, hanno trovato nel Papa un impronosticabile alleato.

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