Altri indagati per piazza S. Carlo: "Rischiano fino a 12 anni di cella"

Per la tragedia di piazza San Carlo a Torino in cui morì una donna e altre 1500 persone furono ferite si allarga la cerchia degli indagati

Altri indagati per piazza S. Carlo: "Rischiano fino a 12 anni di cella"

Si trova a una svolta l'inchiesta sugli incidenti di piazza San Carlo a Torino dello scorso 3 giugno, quando una donna morì e oltre 1500 persone rimasero ferite per il panico che si è scatenato tra i tifosi che assistevano alla finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.

A cinque mesi dalla tragedia, sono infatti una ventina gli indagati, secondo La Stampa ora accusati anche di aver agito in concorso con più persone, oltre che di lesioni e omicidio colposo. Un'accusa che se provata, comporterebbe l'aumento delle pene fino a 12 anni di carcere.

In questi mesi la polizia ha ricostruito la presunta filiera delle responsabilità penali a cui seguiranno quelle di natura civile, legate ai risarcimenti per la famiglia della donna rimasta uccisa e per le lesioni riportate da migliaia di spettatori. Sotto accusa chi ha gestito l'evento in piazza.

Finora gli indagati erano Maurizio Montagnese e Danilo Bessone - rispettivamente il presidente e il direttore di TurismoTorino, l'ente strumentale della Città incaricato materialmente di allestire piazza San Carlo per la partita - oltre a Chiara Appendino, iscritta in seguito alle denunce contro il Comune presentate da alcuni feriti.

Altre figure chiave, tra cui funzionari di Comune, prefettura e questura, si sono invece aggiunte nelle ultime settimane e, soprattutto, le ipotesi di reato adesso sembrerebbero assai più definite. Ogni aspetto sensibile è stato scandagliato dagli investigatori. Nel mirino dei pm è finito chi doveva dare le direttive e chi doveva attuarle, chi non ha valutato tutti i profili di rischio e chi, pur magari consapevole delle lacune che si stavano creando, non ha agito per correggerle e, così facendo, ha contribuito a trasformare un'ondata di panico in una tragedia.

Magistrati e investigatori hanno poi analizzato a fondo il ruolo della commissione di vigilanza, organismo coordinato dalla prefettura e composto da tecnici di Città, Vigili del fuoco, Asl, Genio civile e questura, che ha il compito di controllare che le grandi manifestazioni pubbliche rispettino gli standard di sicurezza previsti dalle

normative. La mattina del 3 giugno la commissione, durante un sopralluogo in piazza San Carlo, impartì 19 prescrizioni obbligatorie. Alcune delle quali mai attuate, senza che nessuno controllasse che fossero state rispettate.

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