Coronavirus

Amori vietati nella fase 2: i fidanzati non sono congiunti

Niente da fare, anche dopo il 4 maggio i fidanzati non si potranno vedere. Solo i parenti e i familiari potranno incontrarsi. Ma deve esserci un legame riconosciuto per legge

Amori vietati nella fase 2: i fidanzati non sono congiunti

Gli amori restano vietati anche nella fase 2. I fidanzati, ormai costretti a vivere separati da circa due mesi, dovranno continuare ad amarsi a distanza. Niente da fare, chi pensava di poter finalmente riabbracciare il proprio compagno rimarrà deluso.

Legame di sangue o riconosciuto per legge

Dal 4 maggio solo parenti e familiari potranno incontrarsi e passare del tempo insieme, senza però riunioni familiari allargate. Questo potrà avvenire a patto che i soggetti siano legati realmente da un vincolo di parentela riconosciuto per legge. In poche parole, le coppie non sposate non si potranno incontrare neanche nella fase 2. Vita davvero difficile quella imposta dall’emergenza coronavirus. Come sottolineato da La Stampa, è nella parola congiunti che si racchiude il tutto. I fidanzati non sono infatti riconosciuti come tali.

Nell’ultimo Dpcm diffuso dal premier Conte nella serata di ieri, 26 aprile, è specificato che da lunedì 4 maggio parenti e familiari potranno uscire dalle loro case per incontrarsi. Questa possibilità è però vietata ai fidanzati, che dovranno quindi rimanere divisi, in isolamento, chissà ancora per quanto tempo. Deve esserci tassativamente un vincolo di sangue o riconosciuto dalla legge, come per esempio il matrimonio, perché due si possano incontrare. L’amore non basta. Montecchi e Capuleti non possono amarsi. Speriamo che non finisca come nella tragedia Shakespeariana.

Potrebbe però cambiare

Un momento però, non tutto è ancora perduto. Sono infatti state molte le obiezioni che si sono sollevate a tal proposito ed è possibile che, anche questa volta, come già avvenuto con i precedenti Dpcm, qualcosa venga cambiato in ultimo. Per adesso comunque sono considerati attuabili “solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute”. Che poi, se stiamo a guardare, in un certo senso la salute c’entra. Niente, almeno per ora gli amori restano in panchina. E comunque si “considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine”. E c'è già chi sta facendo lavorare la testa e la fantasia per trovare soluzioni a quanto richiesto dalle norme dettate dal governo.

Quello che forse intende il presidente del Consiglio è il ricongiungimento tra genitori e figli, nonni e nipoti. Sempre che non si abbia l’insana idea di fare un ritrovo familiare con tanto di festicciola. Permane a tal proposito il divieto assoluto di assembramenti e l’obbligo di distanziamento e mascherine. Vittoria invece per gli over 60. La richiesta di Colao e della task force di segregarli in casa è stata bocciata.

Anche per un fattore economico.

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