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Anche nei vaccini uno non vale uno

Come noto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aspettato pazientemente il suo turno di vaccinazione senza saltare la fila

Anche nei vaccini uno non vale uno

Come noto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aspettato pazientemente il suo turno di vaccinazione senza saltare la fila. Onore al presidente, anche se personalmente penso che il comandante in capo di un Paese debba essere messo in salvo prima degli ufficiali e dei soldati, non in quanto privilegiato, ma perché il destino di tutti i cittadini è nelle sue mani. E lo stesso direi per tutti quei politici e amministratori dai quali dipendono scelte decisive per il buon esito della guerra al Covid.

Uno non vale uno, lo hanno capito anche i grillini che sulla bufala «uno vale uno» avevano costruito buona parte del loro successo elettorale del 2018. Detto questo, quasi ogni giorno siamo alle prese con casi di «furbetti del vaccino», persone cioè che attraverso vari stratagemmi ottengono la vaccinazione prima di altri aventi diritto. Anche qui non farei di tutta l'erba un fascio e provo a spiegarmi.

Di «furbetti» ne esistono di varie categorie. La prima è quella dei «narcisisti compulsivi» tipo Andrea Scanzi, il giornalista del Fatto Quotidiano che pur di apparire sui giornali e fare parlare di sé ha ben pensato di rendere lui stesso nota con spiegazioni assai traballanti l'avvenuta furbata. Poi c'è la categoria del «lei non sa chi sono io» rappresentata da Nicola Morra, presidente Cinque Stelle della commissione Antimafia, che ha fatto irruzione con la sua scorta nell'ambulatorio di Cosenza insultando i medici (uno, spaventato, ha avuto anche avuto sintomi di infarto), che a suo dire erano incapaci di vaccinare gli anziani, suoi parenti compresi.

Infine c'è il «furbetto per necessità», colui cioè che avrebbe diritto per età o patologie alla dose, ma che - non ottenendola - si arrangia per vie traverse in una sorta di legittima difesa dall'incapacità dello Stato.

Morale: la prima categoria a mio avviso avrebbe semplicemente bisogno di un buon analista o, nei casi più gravi, di uno psichiatra; la seconda dovrebbe cercare un bravo avvocato, perché l'abuso di potere è tra i reati più odiosi; beati invece i rappresentanti della terza, che sono riusciti a mettere insieme il diavolo (il salto di fila) con l'acqua santa (il vaccino) e per questo andrebbero assolti.

Ma vuoi vedere che, essendo in Italia, i Morra la faranno franca e il vecchietto sveglio, prima o poi, finirà nei guai e sottoposto alla pubblica gogna? Perché da sempre, per la nostra giustizia «uno non vale uno».

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