Ancona, albanese minacciava la compagna davanti al figlio: "Se non torni con me ti ammazzo"

La presunta vittima, una romena di 40anni, ha scelto di denunciare gli abusi durati anni alla polizia. L'uomo a processo dovrà rispondere di stalking e violenza sessuale

Ancona, albanese minacciava la compagna davanti al figlio: "Se non torni con me ti ammazzo"

Avrebbe passato anni di soprusi, violenze, pestaggi, intimidazioni e ricatti. Tutti all'interno delle propria mura domestiche. Tutti dal suo compagno di una vita e padre di suo figlio, un uomo di 42 anni di nazionalità albanese, che alla compagna, una 40enne romena, avrebbe inflitto cinque lunghi anni di dolore vero. È accaduto ad Ancona, dove la presunta vittima, dopo aver interpellato l'associazione "Donne e Giustizia", che tutela le vittime di violenze di genere, si è rivolta alla questura e lo ha denunciato.

La denuncia e le indagini

Secondo quanto riportato da Ancona Today, la 40enne alla polizia avrebbe raccontato di essere stata picchiata, insultata, minacciata di morte una volta comunicato al compagno di volere interrompere la loro relazione. In base al racconto della donna, lui si sarebbe trasformato in uno stalker, cedendo a una forma di gelosia senza freni. Una volta concluse le indagini preliminari, la scorsa settimana, il gip ne ha disposto il rinvio a giudizio. È accusato di vari reati, che vanno dai maltrattamenti in famiglia allo stalking, fino alla violenza sessuale.

Il racconto della donna

In base a quanto spiegato dalla donna agli inquirenti, infatti, la vittima avrebbe detto loro di essere stata costretta a subire rapporti sessuali, proprio mentre il figlio della coppia (ancora bambino) dormiva nella stanza accanto. Secondo la versione della donna, per paura di svegliarlo, preferiva non opporsi al marito quando il compagno le immobilizzava le braccia e le strappava la biancheria nonostante lei non volesse fare sesso con lui. Secondo quanto raccontato dalla donna, i problemi tra i due sarebbero durati dal 2011 al 2015, ma il rapporto si sarebbe deteriorato molto prima, dal 2006, dalla nascita del loro figlio. In base a quanto spiegato dalla donna, lui avrebbe iniziato a cambiare atteggiamento, diventando sempre più aggressivo nei suoi confronti.

Le minacce e i litigi

Così i vari litigi, nati magari per motivi banali, si trasformavano spesso in vere e proprie minacce come "Ti spacco i denti", "Ti lancio dalla finestra", "Ti sgozzo, io non ti tocco per farti male, ma per farti fuori". E, sempre in base a quanto ricostruito dalla 40enne, quando lei manifestava l'intenzione di interpellare carabinieri o polizia, lui rispondeva: "Se chiami la polizia ammazzo te, il giudice e tutti quanti". Ma gli episodi di rabbia incontrollata si sarebbero intensificati negli ultimi otto anni quando, per esempio, aveva buttato i giocattoli appena regalati al bambino dai parenti. Poi se la sarebbe presa con la compagna, spingendola contro l'armadio e stringendole le mani al collo. In altre occasioni, invece, avrebbe preteso con la forza rapporti sessuali, anche dopo la decisione della donna di andarsene di casa con il figlio, nel 2015. Da quel momento il suo atteggiamento sarebbe peggiorato.

Lo stalking

Da ormai quasi cinque anni, l'uomo aveva atteggiamenti ambivalenti nei confronti della moglie. Da una parte la insultava, attribuendole i suoi fallimenti. Dall'altra la supplicava di perdonarlo e di tornare con lui. Le minacce si sarebbero concretizzate anche in presenza del piccolo. In una circostanza le avrebbe anche detto: "Se non torni con me ti ammazzo e il bambino finirà in mezzo alla strada". In particolare, però, a rapprenstare un problema per l'uomo era la fine di quella relazione.

"Tu non hai capito, io ti taglio la gola, se ti vedo con un altro ti ammazzo", le avrebbe detto per un bacio rifiutato. Pare che, soltanto dal 2016, quando la vittima ha chiesto aiuto alla polizia e ha deciso di denunciare tutto, l'ex compagno avrebbe smesso di perseguitarla.

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