Cronache

Niente lockdown per le Ong: "Open Arms attracca a Trapani"

Il governo cede al pressing dell'ong. Anche questa volta si materializza l'ennesimo sbarco dei migranti sulle nostre coste

Niente lockdown per le Ong: "Open Arms attracca a Trapani"

Ancora un altro sbarco. Ancora una volta il governo spalanca le porte delle nostre coste alle Ong. Questa volta si tratta di Open Arms. Il Viminale ha assegnato alla nave dell'ong spagnola il porto di Trapani. L'esecutivo ha dunque ceduto al pressing dell'Ong che nel pomeriggio aveva fatto sapere di trovarsi davanti alle coste di Lampedusa: "In questo momento, sul ponte della nostra nave sono ospitate 259 persone, 12 donne e 247 uomini, tra cui 80 minori (76 non accompagnati), e 5 corpi senza vita, 3 di uomini e 2 di donne. I naufraghi, che vengono principalmente da Eritrea, Togo, Sudan, Guinea, Burkina Faso, Somalia, Burundi, Ghana, Etiopia, Costa d'Avorio, sono in condizioni di salute fisiche e psicologiche precarie e devono poter sbarcare in un porto sicuro quanto prima", avevano spiegato Open Arms ed Emergency. In questo momento - aggiungono - la nostra nave, la OpenArms, si trova davanti alle coste di Lampedusa, in attesa di ricevere indicazioni su come e dove garantire ai nostri ospiti le cure di cui necessitano".

Facendo il punto sui salvataggi Open Arms-Emergency ricordano che "dopo essere partiti dal porto di Barcellona il 4 di novembre con la nostra imbarcazione, la Open Arms, diretti nel Mediterraneo centrale per la nostra settantottesima missione di ricerca e soccorso insieme ad Emergency, ci siamo trovati a dover operare in un contesto difficile e drammatico. Moltissime le segnalazioni di imbarcazioni in difficoltà che avevano necessità di essere soccorse, ma nessun assetto né umanitario né governativo in zona oltre al nostro". Poi il pressing sul governo italiano per ottenere un porto di sbarco. E in serata a quanto pare (per l'ennesima volta) l'Ong ha trovato un punto di attracco sulle nostre coste. E sui salvataggi di Open Arms è intervenuto anche il sindaco di Lampedusa, Totò Martello che dopo aver espresso il suo dolore per il naufragio di questi giorni che è costato la vita ad una bimba di sei mesi, ha chiesto un intervento rapido da parte dell'Europa per frenare le traversate in mare: "Alla vigilia della definizione del nuovo Patto Ue sulle migrazioni e sul diritto d'asilo chiediamo alle istituzioni comunitarie di valutare con la dovuta attenzione il 'Global Compact for Migration', il documento delle Nazioni Unite che indica i principi per una migrazione 'ordinata, regolare e sicura'.

Solo con flussi migratori regolati attraverso il coinvolgimento di tutti gli Stati membri si potranno evitare altre vittime innocenti".

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