La posizione di Ilario D'Apollonio è stata archiviata. L'imprenditore di 85 anni, che il 29 giugno del 2013 ha sparato e ammazzato un ladro che stava assaltando la sua villa in via Nomentana, non andrà a processo. Per il gip Gaspare Sturzo, che ha accolto le conclusioni del pm Elisabetta Ceniccola, si è trattato di legittima difesa.
Erano le 23.30 e Ilario si trovava davanti alla televisione, al primo piano della sua villa, quando alcuni balordi hanno fatto irruzione in casa. Strani rumori lo hanno spinto a correre al piano terra. Ed è lì che ha trovato i banditi mentre stavano imbavagliando la moglie e la minacciavana con un'arma. "Ho sparato solo per spaventarli", ha l'anziano. Uno dei rapinatori, un romeno di 36 anni con precedenti, è stato colpito. I carabinieri lo hanno trovato in giardino, riverso a terra, con i guanti e il passamontagna nero ancora a coprirgli sul viso. Per quel morto Ilario è stato incriminato. Ed è finito sotto inchiesta per omicidio volontario. Adesso, dopo quattro anni, la procura ha deciso di stralciare la sua posizione.
Quella sera del 29 giugno del 2013 Ilario, che è stato difeso dagli avvocati Diego Perugini e Sonia Battagliese dopo essere finito sotto inchiesta per omicidio volontario, ha solo reagito al tentativo di rapina per legittima difesa. Per il gip Sturzo era giustificato dal "pericolo per l'incolumità sua e della moglie", l'ottantenne Ilaria Ciocchetti che il romeno Nicolas Valentin Barbat (il bandito poi ucciso) ed altri tre complici avevano nel frattempo legato e imbavagliato dopo essersi introdotti nella villa.
"Se ti sequestrano tua moglie davanti a te, la legano e le puntano la pistola in testa, in bocca... Erano incappucciati e avevano le pistole". Gli altri tre, che eranoi riusciti a darsi alla fuga, furono poi arrestati e condannati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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