A pochi giorni dallo scandalo di Foggia sugli assenteisti, ecco che l’epicentro, di questa specie di terremoto, si sposta in Basilicata, a Potenza. A quanto pare, dalle indagini svolte dalle forze dell'ordine, nella commissione tributaria provinciale, il direttore, Fabio Masi, all’uscita dal lavoro avrebbe timbrato il cartellino al posto dei colleghi che erano andati via prima della chiusura degli uffici.
Al termine delle indagini, portate avanti dalla procura della Repubblica di Potenza, insieme a Masi, anche un altro dipendente della commissione è stato sospeso dal suo incarico, Leonardo Caruco, che da quanto si evince dalle indagini si sarebbe allontanato durante le ore di lavoro, pur risultando presente.
Altri due i dipendenti coinvolti, Annalisa De Bonis e Filomena Fabrizio che, come si legge da fonti stampa, sono accusati in concorso di truffa ai danni dello Stato continuata e falso.
Le indagini sono state portate avanti dall’agosto 2015 con una denuncia di un funzionario della stessa commissione tributaria.
Da quanto viene fuori dal lavoro degli inquirenti, “esisteva un diffuso fenomeno di assenteismo” e Caruso in particolare, quando lasciava l’ufficio (utilizzando l’uscita d’emergenza), avrebbe esercitato “una seconda attività remunerativa – ovvero – curava pratiche catastali per
terzi recandosi di persona ad effettuare le visure”.Un fenomeno sempre più dilagante, quello dell’assenteismo che costa allo stato e ai contribuenti e che continua, come un sisma inarrestabile, a scuotere gli uffici pubblici.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.