AstraZeneca, un altro decesso: morto l’avvocato 45enne

L’uomo aveva avuto una trombosi un paio di settimane dopo aver ricevuto il vaccino. Era ricoverato dalla scorsa domenica al Policlinico di Messina

AstraZeneca, un altro decesso: morto l’avvocato 45enne

Mario Turrisi, l’avvocato 45enne che la scorsa domenica era stato ricoverato d’urgenza al Policlinico di Messina per una trombosi del seno cerebrale, non ce l’ha fatta. Un paio di settimane prima del malore, il 12 marzo, il legale aveva ricevuto una dose del vaccino anti-Covid prodotto dall’azienda farmaceutica AstraZeneca.

Il ricovero e il tracollo improvviso

Il professionista era ricoverato in coma all’ospedale dal giorno di Pasqua. Nella notte, come riportato da il Giornale Di Sicilia, i medici hanno dichiarato la morte cerebrale del 45enne e i familiari dell’uomo hanno dato il consenso per la donazione degli organi, come desiderava lo stesso avvocato. Turrisi aveva ricevuto il vaccino lo scorso 12 marzo all’ospedale di Mistretta e, pochi giorni dopo la somministrazione, aveva iniziato ad accusare forti mal di testa. Il giorno 4 aprile il peggioramento che ha portato alla corsa in ospedale. Oltre al mal di testa, anche male alle orecchie e febbre. Dopo alcuni esami, i medici hanno capito che si trattava di trombosi cerebrale e l'uomo era stato subito trasferito nel reparto di terapia intensiva.

La Procura di Messina ha aperto un’inchiesta per verificare se vi possano essere eventuali correlazioni tra la vaccinazione e la trombosi cerebrale. Sul caso, subito segnalato all'Aifa, sta indagando anche la procura di Patti. Questo è il secondo caso di trombosi avvenuto a Messina dopo la vaccinazione con il siero prodotto dall’azienda anglo-svedese. Una settimana fa era morta Augusta Turiaco, 55enne che era stata vaccinata il giorno prima dell’avvocato.

Anche l'insegnante era stata vaccinata con AstraZeneca

Di oggi la notizia che una insegnante 50enne è stata ricoverata in gravi condizioni per un ictus all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella, nel Veronese. La donna aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca lo scorso 12 marzo a Formia e aveva poi raggiunto la figlia in Veneto. Anche in questo caso, qualche giorno dopo l’iniezione la docente aveva accusato malesseri come febbre e dolori, ma aveva comunque deciso di mettersi in viaggio con il marito. Poi il tracollo. L’ospedale che ha in cura la paziente avrebbe dichiarato di non aver segnalato il caso all’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, in quanto non sarebbero stati riscontrati sintomi riconducibili alla somministrazione del vaccino prodotto da AstraZeneca, e alle reazioni avverse contenute nel bugiardino del farmaco.

Dopo i casi di trombosi, adesso l’Ema starebbe indagando su un altro disturbo molto raro, e anche questo sembrerebbe correlato al vaccino indagato.

Si tratterebbe della sindrome di perdita capillare riscontrata già in 5 casi. Questa sindrome consiste nella fuoriuscita di fluido dai vasi sanguigni che causa gonfiore dei tessuti e calo della pressione sanguigna.

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