Gli hacker ripartono dalla Cina: "Attaccate migliaia di società"

L'attacco hacker non si ferma e infetta migliaia di computer anche a Pechino. "Come se avessero rubato dei Tomahawk"

Gli hacker ripartono dalla Cina: "Attaccate migliaia di società"

Potrebbe "tornare in vita" oggi il virus WannaCry, con un nuovo attacco hacker di massa, approfittando della riapertura degli uffici per la nuova settimana. Sono decine i Paesi che sono finiti nel mirino dei pirati informatici, innumerevoli i computer su cui è apparso quell'avviso con la richiesta di un riscatto e la minaccia di riportare a zero il computer, almeno 200mila.

L'ultimo allarme dalla Cina, con la società di antivirus Qihoo che parla di 29.371 istituzioni infettate: enti pubblici, università, ma anche sportelli automatici e ospedali. Ospedali come quelli britannici, già in tilt venerdì quando una prima ondata di "attacchi" ransomware aveva colpito il sistema sanitario del Regno Unito.

Nonostante il blocco momentaneo dei sistemi interni delle strutture, che impediva persino l'accettazione di nuovi pazienti, oggi hanno riaperto e, nonostante ritardi nei tempi d'attesa, il collasso è stato evitato.

"Troppo presto per dire chi ci sia dietro", sostiene il portavoce dell'Europol, Jan Op Gen oorth, ma intanto il virus continua a diffondersi. "È stato un attacco informatico senza precedenti", aggiunge, che non ha risparmiato banche e agenzie governative, sfruttando le vulnerabilità di sistemi Microsoft non aggiornati.

Come se avessero rubato "missili Tomahawk dell'esercito americano", dice la società, per spiegare la gravità di quanto accaduto quando il virus "made

in Usa" è stato trafugato. Il presidente Brad Smith accusa: "Abbiamo visto vulnerabilità stoccate dalla Cia che sono finite su WikiLeaks e adesso questa vulnerabilità rubata alla Nsa ha colpito clienti in tutto il mondo".

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