"Augurare la morte a qualcuno non è penalmente rilevante"

Secondo la Cassazione non costituisce né minaccia, né ingiuria

"Augurare la morte a qualcuno non è penalmente rilevante"

Augurare la morte a qualcuno non è reato. Lo ha stabilito la Cassazione secondo cui "augurarsi la morte di un’altra persona è certamente manifestazione di astio, forse di odio", ma poiché "il precetto evangelico di amare il prossimo come se stessi non ha sanzione penale" la sua violazione è "penalmente irrilevante".

La Suprema Corte ha quindi assolto con formula piena "perché il fatto non sussiste" due coltivatori, marito e moglie, condannatidal tribunale di Cassino, lo scorso dicembre in sede di appello, per ingiuria e minaccia. Rivolgendosi alla parte offesa, il primo aveva detto: "Ogni volta che vedo la tua macchina partire per Roma la domenica sera, il giorno dopo compro il giornale, sperando i leggere della tua morte in uno di quegli spaventosi incidenti...

" e "Ti prometto che non mi fermerò mai a soccorrerti". L’altra aveva rincarato: "Ogni anno qualcuno mi fa sapere che la tua salute peggiora molto e sempre più, tanto che stai lì lì per crepare, però questa bella notizia non arriva mai".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica