Cronache

Auguri, bikini: il costume compie 70 anni

Dall'essere guardato con sospetto perfino dalle spogliarelliste e ritenuto peccaminoso dal Vaticano, il bikini è diventato il must dei costumi da bagno. Grazie anche alle star che hanno saputo renderlo un'icona

Auguri, bikini: il costume compie 70 anni

Una volta disprezzato e proibito, oggi il bikini è il costume da bagno più famoso di sempre nonché il più diffuso: comodo, versatile e sexy è uno dei capi d'abbigliamento più amati dalle donne (e dagli uomini) di tutto il mondo, capace di aumentare - o diminuire - in un baleno l'autostima del gentil sesso.

Ma riscopriamo insieme le origini del bikini: "il più piccolo costume al mondo" - così venne definito dal suo creatore - venne inventato dal sarto francese Louis Réard nel 1946 a Parigi; il nome si rifà all'atollo di Bikini nelle Isole Marshall, nel quale negli stessi anni gli Stati Uniti conducevano test nucleari: Réard sosteneva che il suo innovativo capo d'abbigliamento avrebbe prodotto sugli uomini l'effetto di una bomba atomica - e, col senno di poi, possiamo dire che non si sbagliasse affatto. Il modello di Réard, rifiniva il lavoro di Jacques Heim chea sua volta aveva introdotto l'Atome - che era minuscolo, ndr. Causa il carattere provocatorio e licenzioso del capo, il povero sarto non riusciva a trovare nessuna modella che accettasse d'indossarlo. Alla fine, ingaggiò la modella Micheline Bernardini, spogliarellista del Casino de Paris.

Il bikini fu messo al bando per diversi anni perché ritenuto troppo osé: nel 1951 venne proibito per il concorso di Miss Mondo e venne addirittura considerato "peccato" dal Vaticano. A renderlo un cult furono le pin-up degli anni Cinquanta: in primis, la fatale Brigitte Bardot, poi la biondissima Jayne Mansfield e la diva Mailyn Monroe. Ma anche Ursula Andress, col suo bikini bianco nel primo della saga di 007, o la bellissima Raquel Welch.

Nonostante il lungo percorso di affermazione e diffusione come icona, è stato scoperto che il progenitore del bikini sia tutt'altro che moderno: nella villa romana di piazza Armerina (Sicilia), infatti, sono raffigurate alcune donne che giocano in due pezzi.

Ennesima dimostrazione dell'unicità eterna del costume più sensuale al mondo.

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