Cronache

Auto e ville di lusso: così i rom scroccano il reddito di cittadinanza

Ben 26 nomadi residenti a Frosinone incassavano l'assegno sociale senza aver alcun titolo: sono scattati il blocco del beneficio e il recupero delle somme illecitamente percepite

Auto e ville di lusso: così i rom scroccano il reddito di cittadinanza

Sono 37 i furbetti che usufruivano del reddito di cittadinanza senza avere i titoli necessari. Questo il bilancio del giro di vite attuato dalla guardia di finanza che tra controlli, risultanze investigative, verifiche e contrasto all'abusivismo commerciale sta tentando di individuare i cosiddetti scrocconi. I vari nuclei familiari erano residenti tra la provincia di Frosinone, nel Lazio e quella di Chieti in Abruzzo. Oltre ai 26 rom che vivono in Ciociaria, a finire nei guai sono stati anche imprenditori, titolari di negozi e addirittura un costruttore. Una truffa da oltre 140mila euro, che ora dovranno essere interamente restituiti dai finti poveri.

L'operazione

Il tutto si basava sulla presentazione falsa della denuncia dei redditi. Nella domanda di accesso alla misura grillina allegavano certificazioni assolutamente non corrispondenti alla realtà: dal reddito zero alla presenza di provvedimenti di natura giudiziaria passando per la composizione del nucleo familiare, il possesso di immobili o autovetture e la condizione lavorativa. L'obiettivo principale dell'operazione delle Fiamme Gialle è chiaro: spendere correttamente le risorse economiche pubbliche e indirizzarle ai cittadini onesti che realmente hanno bisogno di un aiuto dallo Stato. La magistratura ora ha preso provvedimenti nei confronti anche dei residenti nei Comuni di Frosinone, Cassino, Sora, Anagni, Castro dei Volsci e San Giovanni Incarico grazie al lavoro svolto dalla guardia di finanza.

Ad esempio a Cassino un parrucchiere faceva lavorare in nero la figlia per ottenere una redditualità più bassa e per poter dunque accedere al beneficio. Un imprenditore ha "dimenticato" di dichiarare il possesso delle intere quote di una società a responsabilità limitata per un valore totale di 10mila euro; il figlio lavorava in nero nell'azienda di famiglia. A Chieti inoltre una dipendente di un negozio di parrucchiere era priva di formale assunzione e risultava percettrice del sussidio mensile: in seguito a ulteriori controlli è emerso che prendeva il beneficio assistenziale già dal mese di aprile e perciò è stata denunciata. Una maxi multa è stata notificata al datore di lavoro.

Rom scrocconi

A percepire illecitamente il reddito di cittadinanza anche 26 persone appartenenti a famiglie di etnia rom, che vivono in ville lussuose (con piscine e arredamenti moderni) e sono dotate di macchine dall'elevato costo. Tutti avevano dichiarato di essere nullatenenti: ora dovranno giustificare quanto dichiarato all'Inps. Intanto è scattato il blocco del beneficio e il recupero delle somme di denaro illecitamente percepite.

Si tratta di un provvedimento inevitabile, che ha il fine di tentare di arginare tali comporamenti.

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