Guerra in Ucraina

La provocazione di Orsini: "Avete chiesto ai bambini?"

Ancora una volta ospite di Bianca Berlinguer, Alessandro Orsini ha accusato l'Occidente di fare propaganda e gli Usa di non cercare la pace

"Avete chiesto ai bambini ucraini massacrati...". La provocazione di Alessandro Orsini

Nonostante le polemiche, anche interne alla Rai, sulla presenza di Alessandro Orsini a Cartabianca e, soprattutto, sulle sue esternazioni in merito alla guerra in Ucraina, il professore continua a essere il principale ospite del talk del martedì sera di Rai3. Dopo aver fatto il suo solito soliloquio iniziale, Alessandro Orsini si è confrontato con gli altri ospiti e, nonostante i richiami della Rai, non sono mancati i momenti di caos.

Tra le svariate affermazioni fatte nel corso della sua analisi, Alessandro Orsini ha sostenuto che "gli Stati Uniti non vogliono fare la pace". Ma il professore Orsini ha ampliato il suo discorso, riportando quanto detto già la scorsa settimana, quando il professore aveva definito Zelensky un incapace. Nell'ultima puntata di Cartabianca, invece, il presidente Ucraino è stato definito "intransigente" per non aver accettato a priori, prima dell'invasione, di dichiarare la neutralità del suo Paese, come pare sia stato proposto 5 giorni prima dell'inizio della guerra.

"La guerra l'ha fatta perché c'è stato un problema di intransigenza da parte di Zelensky, perché noi dobbiamo cercare di comprendere anche un po' la politica interna dell'Ucraina. Putin chiedeva la neutralità dell'Ucraina e la rinuncia all'ingresso nella Nato. La Russia non aveva un interesse. Se invece di fare una valanga di esercitazioni della Nato in Ucraina avessimo assunto una postura diversa, secondo me questa tragedia non sarebbe scoppiata", ha affermato il professore, che nei suoi interventi ha condannato l'invasione russa ma anche l'atteggiamento della Nato.

"Ho detto che la strategia dell'Europa di mandare armi avrebbe portato ad una mattanza e i fatti mi hanno dato ragione. Da quando abbiamo dato armi all'Ucraina abbiamo avuto molti più morti tra i civili e tra i soldati, molte più fosse comuni e molte più città devastate", ha detto il professore, pur non condannando la decisione di inviare le armi.

Alessandro Orsini, quindi, ha ribadito che il suo ragionamento è fatto in chiave umanitaria: "Per aprire un varco a un ragionamento umanitario la prima cosa da fare è demistificare la propaganda occidentale e uno dei suoi punti di forza è la rappresentazione degli ucraini come un un unicum e non come un plurale. Ma scusate, voi avete chiesto a tutti i bambini ucraini massacrati se vogliono resistere? È possibile che dobbiamo avere una rappresentazione così distorta dei fatti per cui esiste questa idea così propagandistica secondo la quale tutti gli ucraini sono uguali?". Ancora una volta il professore è tornato a coinvolgere l'elemento della popolazione più fragile per sostenere il suo pensiero, esattamente come aveva fatto una settimana fa. Un ragionamento smontato dalla ballerina Anastasia Kuzmina, che ha spiegato al professore come, al di là di alcune parti di popolazione, la maggior parte sia a favore della resistenza che, quindi, non è propaganda occidentale.

Inoltre, il professore ha insistito sul fatto che l'Italia debba momentaneamente rompere con l'Europa e rapportarsi direttamente con Putin: "Draghi abbia il coraggio di dire a Putin: 'Se noi la smettiamo di inviare le armi, cosa sei disposto a dare in cambio?'. L'Italia deve dare una rottura momentanea in seno all'Europa e individuare una propria linea per la pace. Fino a quando l'Italia sarà a rimorchio dell'Europa e a rimorchio degli Stati Uniti...

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