Francia, scopre (per sbaglio) un Cimabue in casa

In Francia, una donna ha scoperto di avere in casa un quadro di Cimabue con una stima milionaria. Sulla vicenda si è espresso anche il critico d'arte Vittorio Sgarbi: "Lo Stato italiano deve comprarlo"

Francia, scopre (per sbaglio) un Cimabue in casa

Aveva un quadro, di quelli piccoli e poco vistosi, appeso sulla parete tra il salotto e cucina. Lo teneva lì, a mo' di complemento d'arredo, senza curarsene troppo. Vai a saperlo poi, che si trattasse di un Cimabue...

È l'ultima strabiliante notizia giunta dalla Francia e che, nel giro di pochissime ore, è rimbalzata da un social all'altro scatenando le reazioni più divertite delle community. Secondo quando riferisce il quotidiano Le Monde, la protagonista della vicenda è un'anziana signora di Coipiegne (Oise), graziosa cittadina a nord di Parigi. Per anni, la donna aveva creduto che quel dipinto, altro non fosse che una semplice icona sacra, una di quelle che solitamente sono in vendita nei negozi di souvenir in prossimità dei santuari. Poi, un giorno, osservandolo a fondo, le è venuto in mente che potesse trattarsi di un'opera d'arte o quantomeno, che dietro quelle pennellate così precise, quei volti così ben definiti, vi fosse la mano di un vero e proprio artista. Dunque, ha deciso di chiedere una stima del quadro ad Eric Tarquin, uno stimato critico d'arte francese. E la scoperta è stata a dir poco sbalorditiva.

Quello che l'anziana stipava nella sua piccola casa di campagna era un lavoro artistico di Cimabue, con un valore oscillante tra i 4 e i 6 milioni di euro. Si tratta del Cristo Deriso realizzato con colori a tempera e fondo in oro, su un pannello di pioppo. Presumibilmente faceva parte di un dittico del 1280 che aveva 8 pannelli simili di scene legate alla Passione di Cristo. Le altre immagini sono già note: una, la Flagellazione di Cristo, ora alla Frick Collection di New York e l’altra, la Vergine col bambino in Trono, si trova alla National Gallery di Londra. Il prossimo 27 ottobre il quadro sarà messo all'asta.

Sul prezioso ritrovamento, si è espresso anche il d'arte Vittorio Sgarbi che attraverso i microfoni dell'AdnKronos sollecita lo Stato Italiano all'acquisto dell'opera. "Due anni fa, quando apparve il dipinto di Leonardo 'Il Cristo Benedicente Salvator Mundi', venduto all'asta a 450 milioni di dollari, l'Italia non diede un segno di vita.

- afferma l'esperto - In questo caso sarebbe giusto che intervenisse: l'opera non solo ha un'importanza per la rarità d'autore ma perché la sua quotazione, benché in un mercato internazionale, sarà meno alta di quella di Leonardo. Anche se dovesse salire intorno ai 10 milioni di euro, lo Stato avrebbe il dovere di comprarlo".

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