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"In ginocchio", "Una vergogna" La "violenza rossa" su Fontana

Dopo l’intervento del governatore, ha preso la parola Usuelli di +Europa. A quel punto sono partiti i cori da entrambi gli schieramenti politici ed è intervenuta la Digos

"In ginocchio", "Una vergogna" La "violenza rossa" su Fontana

Bagarre, con tanto di seduta sospesa e intervento della Digos, nell’aula del Consiglio regionale della Lombardia poco dopo l’intervento del governatore della Regione Attilio Fontana sulla vicenda dei dati che avevano portato la Lombardia in zona rossa. Il presidente Fontana aveva dato inizio alle sue comunicazioni al Consiglio regionale dichiarando di voler cercare “di mantenere la mia consueta pacatezza ma sarà difficile perché credo che la misura sia colma: la mancanza di rispetto nei confronti della Lombardia è andata oltre il consentito". L’obiettivo era quello di ricostruire tutti i passaggi che avevano portato alla zona rossa, durata poi una settimana.

Dati della Lombardia inviati corretti

Fontana ha spiegato che la Lombardia invia quotidianamente i dati certificati in modo corretto, così come è stato anche attestato dallo stesso Istituto superiore della sanità. Secondo il presidente non è giusto che il destino di una regione possa essere legato a un indicatore esile come l’Rt. E neanche che “i destini di milioni di persone siano affidati a dati esili, convenzionali e facoltativi". Inoltre, ha sottolineato come sia impensabile che la compilazione di campi, che l’Istituto superiore di Sanità ha definito facoltativi, possa invece determinare la collocazione di una Regione nella zona rossa. Fontana a quel punto ha spiegato di aver quindi deciso di ricorrere al Tar, sostenendo che senza quel ricorso la Lombardia sarebbe ancora relegata alla fascia rossa.

Fontana: "Una vergogna quello che sta succedendo"

Il governatore ha poi ricordato che il ricorso, “contrariamente a quanto sostenuto da qualche organo di stampa, prosegue nel merito e verrà implementato questa settimana con l'impugnazione dei verbali della Cabina di Regia e del CTS, nonché della parte dell'ordinanza del Ministero che fa riferimento ai quei verbali". Anche la mancata registrazione dei guariti, secondo quanto asserito da Fontana, sarebbe una falsa notizia, e lo si capisce dai flussi pubblici, come quello della Protezione Civile che registra quotidianamente i casi, i guariti e i decessi. Ha infine rimarcato che la Regione si rende disponibile, come anche in passato, ad avere una leale collaborazione istituzionale.

Il presidente ha però tenuto a sottolineare che non intende accettare che “la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. È una vergogna quello che sta succedendo, non lo dico per me ma per i lombardi che sono stufi di essere umiliati".

Al termine del suo intervento, Fontana ha ricevuto un lungo e caloroso applauso da parte della maggioranza di centrodestra che si è alzata in piedi.

E inizia la bagarre

E qui sono incominciati i guai. Gli animi si sono infatti accesi subito dopo che il presidente Fontana ha terminato il suo intervento, quando ha preso la parola il consigliere lombardo di +Europa, Michele Usuelli, che ha chiesto che vengano resi pubblici tutti i dati di disaggregati. Per protesta, Usuelli si è inginocchiato davanti ai banchi della giunta, posizione in cui è rimasto per circa un quarto d’ora, fino a quando non è stato portato via dall'Aula dalla Digos.

Nonostante Usuelli bfosse stato espulso dal presidente del Consiglio Alessandro Fermi, era però rimasto in protesta al centro dell'aula consigliare, interrompendo i lavori, che sono stati alla fine sospesi. Usuelli è stato quindi censurato ed espulso. Intanto sia i grillini che i dem hanno esposto cartelli con scritto “Verità per la Lombardia”, “Basta bugie” e “Ora basta”.

La risposta de centrodestra non si è fatta attendere, ed è partito un coro: “A lavorare, andate a lavorare”.

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