"Faccio da parafulmine su polemiche e su ogni tipo di sciacallaggio che si fa attorno al Festival". Lo ha affermato Claudio Baglioni in conferenza stampa, commentando la serata d'avvio del Festival di Sanremo.
"Sarò un servitore, un templare di questa povera canzonetta italiana che ancora raccoglie tanto entusiasmo, buon cuore e intelligenza - ha continuato Baglioni -. Il mio compito sarà questo fino alla fine. Un direttore artistico non deve pensare solo al suo Festival, ma anche a quello che verrà. Chiunque lo faccia".
Gli ascolti
Il direttore artistico ha poi commentato il calo di ascolti rispetto alla serata inagurale del Festival dello scorso anno. "Penso che il dovere di chiunque non sia solo pensare al proprio giardinetto ma impegnarsi affinché il Festival non perda certe connotazioni. L'anno scorso mi hanno chiamato a farlo quando nessuno voleva farlo perché tutti avevano paura dopo Carlo Conti. Quest'anno mi pare che siamo partiti abbastanza bene, non starei a misurare i mezzi punti", ha commentato Baglioni.
"Siamo complessivamente contenti più che altro di aver potuto far ascoltare le canzoni in concorso con la maggiore qualità possibile. Cercheremo di migliorare il migliorabile. Questa sera la parte di intrattenimento e di racconto complessivo avrà più spazio", ha promesso Baglioni, contento di aver raggiunto "l'obiettivo del popolar-nazionale".
Le polemiche
"Io mi sento responsabile del Festival e non vorrei che nessun personalismo che mi riguardi, che polemiche in cui mi tirano dentro, andassero a danno di Sanremo, che lo sovrastasse.
Io non sono mai venuto da artista, l'ho visto da casa e qualche volta l'ho criticato, è uno sport nazionale, ma per me il compito fondamentale non è quello quello che accade alla mia persona ma al Festival", ha aggiunto il direttore artistico."Chiunque verrà il prossimo anno, dico solo che secondo me sono cavoli suoi...", ha poi concluso.
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