Cronache

Bagnasco: "Sui migranti l'Italia è troppo sola"

Il presidente della Cei: "Più che di tanta povera gente disperata che cerca di venire in Europa, dovremmo temere il cambiamento del modo di pensare che si vuole imporre dall'esterno"

Bagnasco: "Sui migranti l'Italia è troppo sola"

Il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, durante il suo discorso al Consiglio permanente dell'assemblea dei vescovi come di consueto tocca i temi di maggior attualità. Parla di un'Europa che dopo il risultato sulla Brexit sta cominciando a mostrare qualche timido barlume di coscienza circa la propria identità; di un'Italia che sta facendo il possibile nell'accoglienza dei migranti, ma che è ancora lasciata troppo sola; di un popolo distrutto dal terremoto, che però, sta dando un formidabile esempio di fierezza e di coraggio; e poi ancora della disoccupazione, delle unioni civili, del terrorismo, dell'eutanasia e del referendum costituzionale.

Migranti. "L'esodo di tanti disperati che bussano alle porte del continente sta mettendo alla prova l'Unione Europea", afferma Bagnasco affrontando il tema dei migranti. In merito al Santo padre e alla sua politica di accoglienza afferma: "Papa Francesco non si stanca di richiamare lo stile dell'accoglienza e dell'integrazione, che richiede generosità e intelligenza politica e sociale; è uno stile che coinvolge tutti, chi accoglie e chi è accolto". "L'Italia - osserva poi il cardinale - è in prima linea per quanto riguarda l'accoglienza e, nonostante difficoltà oggettive, continua a fare tutto il possibile su questo fronte che la vede ancora troppo sola."

Terrorismo. Il cardinale affronta anche il tema del terrorismo: secondo Bagnasco "anche davanti ai recenti e ripetuti fatti di terrorismo che hanno sterminato vite umane e sparso inquietudine in tutti, non bisogna cadere nella trappola che mira a scatenare un conflitto globale". E continua: "Il terrorismo si serve non solo del fanatismo di gruppi, ma anche del disagio sociale, e soprattutto del vuoto spirituale e culturale di non pochi giovani occidentali che, paradossalmente, spesso cercano un motivo per vivere in una perversa ragione per morire. Come sempre, i mercanti di armi, di petrolio o di potere, speculano nell'oscurità di affari e posizioni d'oro".

Terremoto. Altro tema caldo affrontato dal presidente della Cei è quello del terremoto che ha colpito il centro Italia: "Essere legati gli uni agli altri in famiglia, nella società civile, nella comunità cristiana fa crescere la libertà nella verità, è questa la lezione, di incomparabile valore, che con semplicità danno al Paese gli operatori della Protezione civile, i volontari, i membri di associazioni e in definitiva le comunità stesse ferite dal terremoto". Terremoto che Bagnasco definisce come "un'ombra maligna che ha falciato centinaia di vite, ha distrutto abitati". Il cardinale ammira anche il coraggio di "un popolo senza casa, ma non piegato che sta testimoniando la voglia e il coraggio di ricominciare e la fierezza di appartenere ad una terra e ad una storia".

Il cardinale commenta anche la mancaza di sensibilità rispetto alle vignette satiriche espresse da Charlie Hebdo e invita a sdegnarsi di fronte a questo affronto: " La coscienza collettiva è chiamata a reagire in maniera chiara, alta e indignata difronte alla mancanza di sensibilità e di rispetto espressa dalle vignette di Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto".

Referendum. Sul referendum costituzionale, fissato per il 4 dicembre, Bagnasco non ha dubbi : "Quando i cittadini sono chiamati ad esprimersi esercitando la propria sovranità, il nostro invito è di informarsi personalmente, al fine di avere chiari tutti gli elementi di giudizio circa la posta in gioco e le sue durature conseguenze".

Eutanasia. In seguito all'episodio di eutanasia su un minore, avvenuto la scorsa settimana in Belgio, Bagnasco commenta: "I messaggi che arrivano da alcuni Paesi europei devono seriamente preoccupare e far riflettere; ciò ci deve far interrogare seriamente: dove stiamo andando?". Secondo il cardinale il principio di base deve essere quello "dell'inviolabilità della vita umana sempre e comunque: se cade questo principio l'individuo passerà da soggetto da rispettare a oggetto di cui disporre. E continua: "Il compito vero dello Stato di diritto non è quello di stabilire la vita e la morte, ma, molto quello di non lasciar soli i cittadini specialmente nelle circostanze più drammatiche, come quelle di genitori con figli malati, per accompagnarli e sostenerli in ogni modo".

Unioni civili. Bagnasco non risparmia una sottolineatura critica alla legge sulle unioni civili, che ugualmente considera espressione di una visione poco rispettosa dei valori morali. Ribadendo che "la famiglia è la prima forma di società e non può essere paragonata ad alcuna altra forma di unione. Presentare tutto sullo stesso piano è un errore educativo grave".

Occupazione. "Sul fronte occupazionale la gente si aspetta un impegno ed una dedizione ancora più grandi e continue da parte della politica. Nessuno - scandisce Bagnasco- può illudersi circa lo stato di disagio o di disperazione legato alla disoccupazione o alla incertezza. Le persone non possono attendere, perchè la vita concreta corre ogni giorno, dilania la carne e lo spirito". E sottolinea come le famiglie siano sempre più in difficoltà: "Vediamo aumentare la distanza fra ricchi e poveri; lo stesso ceto medio è sempre più risucchiato dalla penuria dei beni primari, il lavoro, la casa, gli alimenti, la possibilità di cura. La fiducia nel domani diminuisce, gli adulti che hanno perso il lavoro sono avviliti o disperati, molti giovani, che mostrano spesso genio e capacità sorprendenti, si stanno rassegnando e si aggrappano ai genitori o ai nonni, impossibilitati a farsi una vita propria".

Il presidente della Cei conclude sottolineando che i vescovi sono "fortemente preoccupati che il patrimonio di capacità e di ingegno del nostro popolo sia costretto a emigrare, impoverendo così il Paese.

La globalizzazione deve essere un'opportunità per tutti, non solo per pochi".

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